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Indo-Pacifico: geopolitica e caccia alle balene


La partnership Stati Uniti/Giappone rischia lo stallo a causa del divieto di caccia alle balene. Frizioni nelle trattative sull’Indo-Pacific Economic Framework: Washington contro la mattanza dei cetacei, ma Tokyo non ci sta

Che la caccia alle balene possa diventare motivo d’ostacolo a una delle iniziative  economiche politicamente più rilevanti degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico, in funzione anti-cinese, offre il grado di sensibilità attorno alla materia, in particolare in Giappone, dove la mattanza contro i cetacei è ancora praticata. Nel 2023, nonostante il divieto imposto dall’International Whaling Commission (IWC) nel 1986, Tokyo prosegue per la sua strada, nascondendosi dietro la piega normativa della cattura a scopo scientifico, col Paese che nel 2019 è persino uscito dalla commissione internazionale.

Un breve passaggio, necessario, che ci riporta alle attuali condizioni geopolitiche, in quella regione dell’Indo-Pacifico dove le grandi potenze si contendono il primato. Ovvero, Cina da una parte e Stati Uniti dall’altra, con Washington intenta ad escogitare soluzioni militari ed economiche per contenere la presenza di Pechino. Tra le iniziative, l’Indo-Pacific Economic Framework (IPEF) voluto fortemente da Joe Biden, che poggia su quattro specifici pilastri, ovvero catena di approvvigionamento, energia pulita, anticorruzione e commercio.

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