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Le Isole Salomone contro l’Australia: inappropriata la proposta di finanziamento delle elezioni


Il Governo di Honiara è infastidito perché, a suo parere, Canberra cerca di orientare i membri del parlamento. Riaperti i porti alle navi militari australiane, ma non ancora a quelle degli Stati Uniti

A pochi giorni dalla visita del Primo Ministro delle Isole Salomone in Australia, scoppia un caso diplomatico tra i due Paesi in seguito alla proposta di Canberra di finanziamento per le elezioni nell’arcipelago del Pacifico, posticipate per via di mancanza di fondi. Il Governo di Anthony Albanese avrebbe allocato 49 milioni di dollari per permettere alla macchina organizzativa elettorale di mobilitarsi per l’organizzazione delle consultazioni. Idea che Honiara non avrebbe apprezzato, accusando l’Australia del tentativo di influenzare i membri del Parlamento.

Il caso non è di poco conto, visto il peso specifico che le Isole Salomone giocano nell’architettura geopolitica del Pacifico all’indomani della sottoscrizione dell’accordo sulla sicurezza con la Cina, che tanto ha allarmato gli Stati Uniti e i suoi alleati. Canberra cerca di resettare le relazioni con l’esecutivo di Manasseh Sogavare, tuttavia muovendosi in un percorso accidentato, diversamente da quello nel quale sembra camminare Pechino. La reazione del Governo di Honiara alla proposta di finanziamento per le elezioni arrivata dall’Australia è eloquente del cambiamento delle dinamiche avvenuto nell’area, dove la Cina punta a essere sempre più presente.

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