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Israele: Bennett sconfitto al suo primo test politico


Non passa il rinnovo della legge che nega il diritto di residenza e cittadinanza ai palestinesi che sposano cittadini israeliani. La coalizione guidata dal neo premier incontra le prime difficoltà

Cominciano a emergere le prime difficoltà per la coalizione di Governo che guida Israele, con la prima sconfitta in Parlamento per l’esecutivo. Il gruppo guidato dal Primo Ministro, Naftali Bennett, non è riuscito ad avere i voti necessari per consentire l’estensione della legge che nega ai palestinesi che sposano cittadini israeliani i diritti di residenza e cittadinanza.

La notizia ha avuto ampio risalto sulla stampa locale anche perché il voto è stato il primo importante test politico per il nuovo premier israeliano e l’ampia compagine governativa che va dalla sinistra dei labouristi e di Meterz alla destra di Benne, Sa’ar e Lieberman, passando per gli arabi di Ra’am. La legge oggetto della votazione impedisce ai palestinesi che vivono nella Cisgiordania occupata e nella Striscia di Gaza che sposano cittadini di Israele di ottenere loro stessi la cittadinanza e i diritti di residenza nello Stato ebraico. Ogni anno la legge viene rinnovata e all’ultimo appuntamento, qualche giorno fa, il Parlamento non è riuscito a confermare la scelta. La coalizione di otto partiti in Parlamento non è riuscita a raggiungere la maggioranza nelle prime ore di martedì dopo una maratona di sessioni notturne per estendere la cosiddetta legge sulla cittadinanza e l’ingresso in Israele, mostrando tutta la fragilità di questo Governo, dovuta principalmente alla sua eterogeneità. La votazione si è conclusa infatti con 59 voti a favore e 59 contro e due astenuti. Ha votato contro il Governo anche un membro del partito del premier Bennett.

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