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Israele-Hamas: il ruolo dei social media


La comunicazione è sempre stata una componente fondamentale della guerra, oggi ancora di più. La nuova escalation in corso a Gaza tra Hamas e Israele si sta sviluppando non solo sul campo, ma anche su e attraverso i social media

Durante una vecchia intervista negli anni ‘70 con la giornalista italiana Oriana Fallaci, Yassir Arafat – allora combattente e portavoce dell’OLP, poi presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese – raccontava come Israele avesse un ufficio stampa “poderoso”. Il suo ruolo era fondamentale nelle situazioni di conflitto, aiutando lo Stato ebraico a indirizzare l’opinione internazionale.

La comunicazione è sempre stata una componente fondamentale della guerra. Se questo era vero 50 anni fa, oggi lo è ancora di più. Infatti, la nuova escalation in corso a Gaza tra Hamas e Israele si sta sviluppando non solo sul campo, ma anche su e attraverso i social media. Si tratta di qualcosa che abbiamo già visto nella guerra in Ucraina e che ormai caratterizza tutti i conflitti dell’era digitale. Entrambe le parti, Israele e Hamas, utilizzano i social. Lo fanno con una strategia ben delineata, in cui si possono distinguere due diverse componenti: quella descrittiva e quella narrativa. La prima è volta a influenzare l’opinione pubblica rispetto alla propria immagine; la seconda componente mira a indirizzare la narrativa degli eventi a proprio vantaggio.

Raccontarsi al pubblico

Hamas

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