Israele, la protesta dei beduini nel Negev rischia di creare una crisi di Governo
Negli anni la popolazione beduina è stata più volte spostata dalle autorità israeliane. Stavolta la questione assume carattere politico perché al Governo c'è un partito che si occupa veramente dei diritti dei beduini


Giornalista, è membro del comitato editoriale di eastwest. Si occupa di geopolitica di Medio Oriente e Nord Africa, Stati Uniti, rapporti tra Paesi Nato, di organizzazioni internazionali. Già Addetto Stampa al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lavorato come Digital Communication Adviser alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite a New York.
Negli anni la popolazione beduina è stata più volte spostata dalle autorità israeliane. Stavolta la questione assume carattere politico perché al Governo c’è un partito che si occupa veramente dei diritti dei beduini
Piante al posto di aree per la coltivazione. O meglio, l’eliminazione dei terreni agricoli beduini non riconosciute da Israele per far spazio a un progetto di forestazione finanziato dal Jewish National Fund. Israele rischia una crisi di Governo, l’ennesima, per una questione — una delle tante nel Paese, guidato da un esecutivo che si regge su una fragile coalizione di 8 partiti — della quale non si è tenuto conto per troppo tempo. Parliamo dei beduini del Negev, che da generazioni hanno vissuto su un vasto territorio e che più volte negli anni sono stati forzatamente spostati dalle autorità israeliane.
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