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Libia, l’Italia ci prova, ma con armi spuntate


Il Governo Conte vuole dialogare sia con Serraj che con Haftar, ma senza assi nella manica. Turchia e Russa scendono in campo e possono chiedere alle parti alla tregua

Il Primo Ministro italiano Giuseppe Conte arriva al vertice dei leader della NATO a Watford, Gran Bretagna, 4 dicembre 2019. REUTERS/Henry Nicholls

Il Governo Conte vuole dialogare sia con Serraj che con Haftar, ma senza assi nella manica. Turchia e Russa scendono in campo e possono chiedere alle parti alla tregua

Mentre l’Italia fatica a ritagliarsi un ruolo di rilievo in Libia, e anzi la strategia del “dialogo con tutti” continua a rivelarsi non solo poco incisiva ma anche fallimentare – mercoledì il Primo Ministro Fayez al-Serraj si è rifiutato di incontrare Giuseppe Conte, che poco prima si era riunito con il suo rivale, il generale Khalifa Haftar –, altre nazioni sono invece diventate degli attori determinanti, capaci di influenzare l’evoluzione del conflitto libico.

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