Parte la missione di Ankara a difesa del Governo di Tripoli appoggiato dall’Onu. La comunità internazionale è preoccupata
La Tripolitania assediata dalle truppe del generale Khalifa Haftar potrà contare sulla difesa della Turchia in seguito all’approvazione da parte del Parlamento a guida Akp della missione in Libia. “L’esercito turco è lì per garantire un cessate il fuoco, non per combattere”, e per cercare di “evitare tragedie umanitarie”, ha detto il Presidente Recep Tayyip Erdogan.
L’operazione turca nel Paese nord-africano non è stata valutata positivamente dalla comunità internazionale, per la preoccupazione che un nuovo attore sul campo potesse complicare il processo di dialogo tra al-Serraj, a capo del Governo di Accordo Nazionale appoggiato dalle Nazioni Unite e Haftar, l’uomo forte della Cirenaica supportato da Egitto e Russia.
D’altro canto, è necessario sottolineare che Unione Europea e Stati Uniti non sono stati capaci di rispondere concretamente alla richiesta d’aiuto di Serraj, ritrovatosi con l’esercito della Cirenaica a pochi chilometri da Tripoli. L’accordo siglato nel mese di dicembre tra Libia e Turchia sui confini marittimi comprendeva anche un protocollo militare, messo in atto proprio in questi giorni.
A riprova della gravità del momento, le forze di Haftar hanno condotto un raid aereo contro l’Accademia Militare di Tripoli: bilancio pesante, con 28 cadetti rimasti uccisi e altri 20 feriti. Il Generale della Cirenaica, che ha dichiarato il jihad e la mobilitazione generale contro la Turchia, ha insultato Erdogan definendolo “stupido sultano intenzionato a riprendere il controllo della Libia”, già provincia dell’Impero Ottomano.
La situazione nell’ex Giamahiria di Muammar Gheddafi è in costante cambiamento, tra certezze e smentite. Nella mattinata di ieri è circolata la notizia che le forze di Haftar avessero conquistato l’importante città di Sirte, compresi il porto e l’aeroporto, in seguito al ritiro delle milizie pro Serraj. Il portavoce di Haftar ha confermato la notizia nel pomeriggio, ma in serata è giunta la smentita di Tripoli, che ha bollato come false “le voci che parlano di successi delle milizie e dei mercenari del criminale di guerra Haftar. La situazione all’interno della città — si legge nella nota del Governo Serraj, ripresa dall’agenzia di stampa turca Anadolu — è completamente sotto controllo e gli scontri di ieri sono avvenuti fuori Sirte”.
Intanto, missione in Algeria per Serraj e Mevlüt Çavuşoğlu, Ministro degli Esteri di Erdogan: i due Paesi recentemente alleatisi contro Haftar stanno cercando di costruire un fronte regionale per bloccare l’avanzata del generale.
@melonimatteo
Parte la missione di Ankara a difesa del Governo di Tripoli appoggiato dall’Onu. La comunità internazionale è preoccupata