Libia, annuncio Onu: riparte il Forum per il Dialogo Politico
Libia: per l'accordo sul cessate-il-fuoco è stato decisivo il ruolo delle Nazioni Unite, attraverso la Missione Unsmil. Si stabilizza la produzione petrolifera
Libia: per l’accordo sul cessate-il-fuoco è stato decisivo il ruolo delle Nazioni Unite, attraverso la Missione Unsmil. Si stabilizza la produzione petrolifera
In Libia tira un vento di speranza all’indomani del siglato cessate-il-fuoco tra le varie parti coinvolte nel conflitto nato con la fine della Giamahiria di Mu’ammar Gheddafi. Se oggi Tripolitania, Cirenaica e gruppi armati provano un approccio al dialogo è grazie al ruolo decisivo delle Nazioni Unite che, attraverso la Missione Unsmil, hanno contribuito al dialogo tra le forze in campo nonostante le profonde divisioni accresciutesi con l’aumento della violenza nel corso della guerra civile.
Il plauso internazionale all’Onu
L’intervento diretto dell’Unsmil nel cercare di ricucire i rapporti tra le componenti politiche e militari libiche ha giovato all’incandescente teatro del Paese nord africano, tanto che sia gli Stati Uniti che l’Unione europea hanno menzionato esplicitamente il ruolo di Stephanie Williams, che funge da Rappresentante Speciale pro tempore del Segretario Generale, in attesa della nomina del sostituto di Ghassan Salamé, dimessosi a marzo 2020.
“Elogiamo Stephanie Williams per la sua determinazione e i positivi sforzi” nel riuscire a raggiungere un cessate-il-fuoco, si legge nel comunicato di Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Ue per la Politica Estera. Nella nota, Borrell — a nome dei Paesi membri — chiede agli attori internazionali e regionali di supportare gli sforzi libici inequivocabilmente senza interferenze e che ci sia uno stop alle violazioni dell’embargo, sancito dal Consiglio di Sicurezza Onu.
Per Washington, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha espresso soddisfazione per il ceasefire, sottolineando “apprezzamento per il ruolo vitale” della Williams “giocato nel facilitare il dialogo”. Pompeo ha affermato che gli Usa “restano in attesa dei risultati del Forum Politico per supportare il trasferimento di potere alla nuova autorità esecutiva che possa preparare elezioni nazionali”.
Il Forum per il Dialogo Politico
Di straordinaria importanza la ripartenza del Forum per il Dialogo Politico, realtà prevista dalla Conferenza di Berlino avvenuta nei mesi scorsi. I partecipanti sono 75, appartenenti alle varie comunità politiche e locali della Libia. Ampia la rappresentatività al Forum: dai gruppi etnici a quelli tribali, dai partiti politici alla società civile provenienti da tutto il Paese. L’obiettivo del Forum è quello di creare uno schema attorno al quale si possa decidere come svolgere elezioni nel più breve tempo possibile, così da ristabilire la sovranità libica unitaria a livello internazionale. Importante il ruolo della Tunisia, che ospiterà il primo evento del Forum dal vivo a partire dal prossimo 9 novembre.
Si sblocca il settore petrolifero?
Intanto, riprende attivamente la produzione di petrolio. La National Oil Corp, la società governativa che controlla i giacimenti libici, ha potuto riaprire il sito di estrazione a El-Feel, così come i porti per il trasporto di Ras Lanuf e Es Sider. In questo modo, si potrà arrivare alla produzione di 800mila barili al giorno entro due settimane, arrivando fino a 1 milione nell’arco di un mese.
Paradossalmente, la rinascita libica non può, in questo momento storico, passare per l’estrazione petrolifera. Infatti, i mercati temono nuove restrizioni a causa della seconda ondata del coronavirus, con il prezzo dell’oro nero in discesa. Le notizie della ripresa di produzione repentina della Libia hanno portato a un’offerta di petrolio superiore alla domanda, causando ulteriori perdite.
In Libia tira un vento di speranza all’indomani del siglato cessate-il-fuoco tra le varie parti coinvolte nel conflitto nato con la fine della Giamahiria di Mu’ammar Gheddafi. Se oggi Tripolitania, Cirenaica e gruppi armati provano un approccio al dialogo è grazie al ruolo decisivo delle Nazioni Unite che, attraverso la Missione Unsmil, hanno contribuito al dialogo tra le forze in campo nonostante le profonde divisioni accresciutesi con l’aumento della violenza nel corso della guerra civile.
Il plauso internazionale all’Onu
L’intervento diretto dell’Unsmil nel cercare di ricucire i rapporti tra le componenti politiche e militari libiche ha giovato all’incandescente teatro del Paese nord africano, tanto che sia gli Stati Uniti che l’Unione europea hanno menzionato esplicitamente il ruolo di Stephanie Williams, che funge da Rappresentante Speciale pro tempore del Segretario Generale, in attesa della nomina del sostituto di Ghassan Salamé, dimessosi a marzo 2020.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica