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La medicina del futuro  


Le terapie digitali hanno un ruolo chiave nella progettazione della strategia futura di qualsiasi sistema sanitario efficiente e sostenibile, si prevede che il mercato globale della salute digitale registrerà un tasso di crescita annuale del 27,9% dal 2020 al 2027

Xavier Contijoch (Barcellona), Global Head di Opinno Healthcare e Direttore della sede di Barcellona di Opinno. Tommaso Canonici (Milano), fondatore e Managing Director di Opinno. Autore del libro “Il leader di fronte all’innovazione: consigli sulla leadership innovativa per i manager”. Su Opinno: www.opinno.com

L’Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia come la salute è il principale bene per la società e che il settore health care rappresenta un elemento imprescindibile per la competitività e per lo sviluppo di un pianeta più sostenibile. Per questo, è fondamentale che gli stati migliorino e ottimizzino l’utilizzo delle risorse dedicate alla salute e al sistema sanitario, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie e delle più recenti scoperte scientifiche.

Investire in salute è strategico per un paese per diverse ragioni. Una popolazione sana è più produttiva e in grado di contribuire al benessere economico e un sistema sanitario forte ed efficiente contribuisce ad attrarre investimenti stranieri.

Un sistema sanitario adeguatamente disegnato può essere inoltre uno strumento di riduzione delle disuguaglianze, perché garantisce l'accesso alle cure a tutti i cittadini indipendentemente dalla loro situazione economica o geografica. Il Covid-19 ha dimostrato come l’investimento in salute sia direttamente collegato alla competitività di un paese. Durante la pandemia, le nazioni che hanno investito di più in salute hanno avuto risultati economici migliori rispetto alle nazioni che hanno investito meno. Sono state in grado di gestire meglio la pandemia, con una maggiore capacità di testare e tracciare i casi, fornire cure ai pazienti e implementare misure di prevenzione. Tutti elementi che hanno contribuito a contenere e monitorare la diffusione del virus e a proteggere la salute della popolazione. In questo scenario, nazioni che hanno costruito e disponevano di un sistema sanitario moderno, efficiente, digitalizzato, come Corea del Sud, Taiwan, Nuova Zelanda, sono riuscite ad affrontare la pandemia in modo per quanto possibile efficace.

I progressi nell'utilizzo dell’intelligenza artificiale, dei big data, della robotica e dell'apprendimento automatico continuano a guidare grandi cambiamenti e accelerano l’erogazione di nuovi servizi anche nel campo dell’assistenza sanitaria digitale.  Strumenti come smartphone, wearable, social network e applicazioni Internet offrono ai pazienti nuovi modi per monitorare la propria salute e avere un maggiore accesso alle informazioni. Ne consegue che la massima espressione dell’intersezione tra salute, industria farmaceutica e innovazione tecnologica risiede proprio nelle terapie digitali (DTx), che rappresentano senz’altro la grande opportunità del settore dell’health care dei prossimi decenni. Si tratta di una categoria di terapie mediche che possono essere utilizzate in diversi settori della medicina, come per esempio la cardiologia, la neurologia, la psichiatria, l'oncologia, utilizzando tecnologie digitali, software, hardware, cloud computing, per fornire cure ai pazienti. Le terapie digitali possono essere utilizzate come terapie a se stanti o integrando altre terapie mediche. Esistono diverse tipologie di terapie digitali, come:

DTx di supporto al trattamento medico: aiutano i pazienti a seguire le raccomandazioni del trattamento medico, per esempio, attraverso l'utilizzo di app per la gestione dei farmaci o dei dispositivi per il monitoraggio dei sintomi.

DTx di supporto alla diagnosi e al monitoraggio: aiutano i medici a diagnosticare le condizioni mediche dei pazienti, per esempio, attraverso l'utilizzo di dispositivi come sistemi di intelligenza artificiale per analizzare i dati medici o dispositivi per il monitoraggio della salute, come i braccialetti fitness o i sensori per il sonno, raccolgono dati sulla salute dei pazienti.

DTx di supporto alla prevenzione: aiutano i pazienti a prevenire le condizioni mediche, per esempio, attraverso l'utilizzo di app e chatbot per la gestione dello stile di vita o di dispositivi per il monitoraggio dell'attività fisica.

DTx di supporto alla riabilitazione: aiutano i pazienti a recuperare una condizione di salute, per esempio, attraverso l'utilizzo di app e dispositivi per il rafforzamento muscolare.

DTx per la gestione dello stress e della salute mentale: app che aiutano i pazienti a gestire lo stress e l’ansia attraverso tecniche di rilassamento, per esempio, la respirazione profonda o la meditazione, o l'esposizione graduale a situazioni ansiogene.

Oggi i governi di tutto il mondo si trovano ad affrontare una sfida importante per garantire la salute dei propri cittadini: progettare e mantenere un (eco)sistema sanitario sostenibile. Questo richiede il raggiungimento di tre obiettivi principali:

Ridurre il costo per paziente, preservando o addirittura migliorando il livello di assistenza e accessibilità al sistema sanitario.

Migrare verso un modello di remunerazione basato sul valore, vale a dire pagare solo per i benefici che un determinato trattamento fornisce al paziente, all'operatore sanitario e/o al sistema nel suo complesso.

Massimizzare l'efficacia e il rispetto dei trattamenti.

È stato dimostrato che le terapie digitali possono svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi sopra citati e avranno quindi un ruolo chiave nella progettazione della strategia futura di qualsiasi sistema sanitario, per diversi motivi.  Innanzitutto, come suggerisce il nome, DTx è un servizio di natura digitale e quindi altamente scalabile. Quando si acquisisce una massa critica rilevante, il costo marginale unitario dell'aggiunta di un nuovo paziente è praticamente nullo. Allo stesso modo, si tratta di soluzioni praticamente accessibili ovunque: l'unico requisito è una buona connessione dati, che attualmente è garantita nella maggior parte dei paesi europei, in parte anche nelle zone rurali. Rappresentano pertanto una valida soluzione per garantire assistenza medica specialistica ad aree geografiche difficilmente raggiungibili o con limitate strutture sanitarie.

Le terapie digitali costituiscono inoltre una grande fonte di generazione di dati grazie all'interazione degli utenti. Questo si traduce in una migliore conoscenza e approfondimento del paziente e delle sue patologie. Rappresentano quindi un chiaro fattore abilitante verso un modello basato sul valore: è possibile conoscere con dati affidabili il tasso di utilizzo, l'esperienza e gli esiti sanitari di ciascun paziente attraverso un canale digitale centralizzato. Allo stesso modo, è possibile misurare l'esperienza e il valore che sta apportando all'operatore sanitario in termini di ottimizzazione dei processi e dei trattamenti, quindi disponiamo di tutte le informazioni necessarie per determinare il valore reale/empirico che una DTx può apportare. In questo modo, è possibile rimborsare le soluzioni solo per il valore che effettivamente conferiscono al sistema e ai pazienti sulla base di dati empirici.

Infine, esistono numerosi studi clinici che forniscono prove scientifiche dei benefici delle terapie digitali, sia che vengano utilizzate da sole sia in combinazione con un farmaco tradizionale. Possono quindi essere un meccanismo economicamente vantaggioso non solo per generare nuovi protocolli di trattamento clinico, ma anche per migliorare l'efficacia dei farmaci esistenti. In particolare, le terapie digitali si sono dimostrate molto efficaci nel trattamento di malattie in cui la stimolazione neurologica, i cambiamenti nello stile di vita o nel comportamento del paziente hanno un impatto positivo sull'evoluzione della patologia. Questo aspetto, insieme alla grande permeabilità e all'accesso ai dati del paziente che le DTx offrono, le rende uno strumento straordinario nella lotta contro le grandi pandemie del futuro: le malattie croniche.

Saremo in grado di fornire una risposta di qualità, economicamente vantaggiosa e scalabile per combattere le malattie mentali, le dipendenze, l'obesità e persino il diabete, che non solo portano a un deterioramento della salute dei nostri cittadini, ma anche a una chiara perdita di competitività rispetto ai Paesi che mantengono queste patologie sotto controllo? Sicuramente ci sono nazioni nel mondo che non stanno a guardare. Si sta infatti giocando una partita internazionale per dominare la medicina del futuro. Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Svezia, Giappone, Cina stanno già adottando strategie per il potenziamento e lo sviluppo delle terapie digitali: investono in DTx e nel settore della tecnologia medica, strutturano un quadro normativo di supporto all'innovazione nell’industria della salute e hanno sistemi sanitari pubblici, misti pubblico-privati, o privati che incentivano lo sviluppo di terapie digitali per diventare più efficienti e sostenibili.

La salute e la geopolitica sono certamente interconnesse e collegate. La salute può determinare la stabilità e la sicurezza di una regione specifica o di una nazione, in relazione ai sistemi sanitari e all’offerta di cure. Inoltre, le tensioni politiche tra stati e strumenti quali le sanzioni internazionali possono impedire l'accesso a specifici farmaci o alle tecnologie sanitarie, comportando un impatto negativo sulla salute delle popolazioni. Nel futuro, anche le terapie digitali potrebbero essere utilizzate come leva geostrategica. Per esempio, un paese potrebbe sviluppare il settore delle DTx per aumentare la propria capacità di influenza sulla scena internazionale. Potrebbe utilizzare le terapie digitali come strumento diplomatico, offrendo supporto tecnologico e medico a paesi in difficoltà, o come preciso strumento di pressione politica, minacciando di sospendere l'accesso alle terapie digitali a quei paesi che non si conformano alle sue richieste.

Per competere da player rilevanti nella la sfida globale delle DTx, le nazioni devono elaborare e attuare solide strategie su vari fronti. Per esempio, sviluppare un quadro normativo lineare e stabile che favorisca l’adozione delle terapie digitali nel sistema sanitario nazionale, formare il personale sanitario, superare le barriere commerciali, incrementare investimenti in ricerca e sviluppo e in startup, strutturare partnership con il settore privato, progettare e rendere disponibili infrastrutture digitali adeguate, raccogliere e analizzare dati, implementare soluzioni agili per la privacy (le terapie digitali potrebbero infatti avere importanti risvolti per la sicurezza dei dati medici, poiché raccolgono e trasmettono dati sensibili). Risulta quindi chiaro che le terapie digitali possano portare molteplici opportunità di sviluppo. Nuovi posti di lavoro, attrazione di investimenti e di talenti, miglioramento della competitività, incremento delle attività di export, partnership e relazioni internazionali, miglioramento della salute della popolazione e conseguente riduzione dei costi del sistema sanitario. Un esempio concreto è il progetto "Digital Health Cooperation", lanciato dall'Oms per promuovere la cooperazione internazionale nello sviluppo di terapie digitali, attraverso lo scambio di informazioni e la collaborazione su R&S, e affrontare le sfide della salute globale.

Non mancano programmi nazionali che dimostrano che i paesi con una visione robusta sono già impegnati nello sviluppo di strategie concrete per le terapie digitali. Basti citare "Digital Health Grand Challenge" nel Regno Unito, "Digital Health Germany", le attività di policy making della "Food and Drug Administration" negli Stati Uniti, che definiscono linee guida e programmi per lo sviluppo e l’accelerazione delle terapie digitali, "Digital Health Korea" in Corea del Sud, "Digital Health China", "Digital Health Japan", "Digital Health Canada", "Digital Health Australia". Alcuni studi hanno ipotizzato che il mercato globale della salute digitale registrerà un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 27,9% dal 2020 al 2027, raggiungendo i 833,44 miliardi di dollari. Crescita alimentata anche dall'aumento del numero di applicazioni sanitarie. Le opzioni sono tante e la sfida principale, sia per i pazienti sia per gli operatori sanitari, sembra essere trovare la soluzione più adatta.

Anche gli investitori internazionali sono sempre più interessati alle soluzioni di salute digitale. La domanda dei consumatori sta guidando sempre più l'innovazione nei dispositivi sanitari digitali e il finanziamento della sanità digitale è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni. Secondo McKinsey, gli investimenti nelle aziende statunitensi di terapie digitali sono aumentati in media del 40% all'anno negli ultimi sette anni, per raggiungere più di 1 miliardo di dollari nel 2018. La regolamentazione nei paesi pionieri ha mostrato tutto il potenziale delle terapie digitali. Di conseguenza, questo mercato dovrebbe crescere ancora più rapidamente nei prossimi anni. Nel 2025 il mercato delle terapie digitali potrebbe superare i 30 milioni, quasi il triplo rispetto al 2020.

È evidente che le terapie digitali costituiscono un’opportunità anche per l’Italia. Per posizionarsi nelle tecnologie di frontiera a livello globale e sviluppare un ecosistema di terapie digitali, la nostra nazione deve puntare sulla forte tradizione nella Ricerca e Sviluppo (il World Intellectual Property Indicators 2021 posiziona l'Italia al tredicesimo posto a livello mondiale per il numero di domande di brevetto presentate, e al quindicesimo per numero di pubblicazioni scientifiche, secondo il Global Innovation Index 2021). Si aggiungano a questo quadro favorevole le eccellenti università e istituti di ricerca presenti nel nostro Paese, una radicata tradizione di aziende farmaceutiche e sempre più startup innovative impegnate nel campo della tecnologia della salute. Importanti aspettative sono altresì riposte nei fondi del Pnrr, tra cui i 7 miliardi per reti e telemedicina e i circa 9 per innovazione, ricerca e digitalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale. Tuttavia, l'Italia necessita di una strategia adeguatamente strutturata, ben definita e che soprattutto abbia continuità. Il primo passo per iniziare questo viaggio dovrebbe essere la creazione di hub di innovazione nel campo delle terapie digitali. Gli obiettivi di questi centri sarebbero l’attrazione di talenti, startup, progetti, la strutturazione di sinergie e di strategie tra gli attori dell’ecosistema, l’attivazione di osservatori permanenti per supportare i policy maker nello sviluppo di una regolamentazione di riferimento internazionale che faciliti l’investimento sulle terapie digitali. Basta solo volere. E fare.

Questo articolo è pubblicato anche sul numero di gennaio/marzo di eastwest

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