Il premier spagnolo Sanchez ha visitato in questi giorni Mauritania, Gambia e Senegal, nel tentativo di regolare i flussi migratori che vanno dall’Africa occidentale alle isole Canarie, per entrare in Europa.
Sono oltre ventimila le persone arrivate nelle isole Canarie dall’inizio di quest’anno, dopo essersi imbarcate sulle coste dell’Africa Occidentale e aver attraversato un tratto di oceano Atlantico. I numeri sono cresciuti vertiginosamente rispetto allo scorso anno, con un aumento degli arrivi del 126%, secondo le statistiche rilasciate dal ministero degli Interni spagnolo, e con sbarchi che sono ormai quotidiani. Di conseguenza, non sorprende che la questione migratoria rappresenti uno dei principali temi politici in Spagna e che il governo stia cercando con urgenza delle soluzioni.
Si inserisce all’interno di questo quadro il viaggio di Pedro Sanchez in Africa Occidentale. Partito martedì, il primo ministro spagnolo è atterrato in Mauritania e si è spostato tra mercoledì e giovedì anche in Gambia e Senegal. Con uno scopo preciso: cercare di convincere i tre Paesi subsahariani ad impegnarsi maggiormente per impedire le partenze verso le Canarie e, più in generale, verso la Spagna e l’Unione Europea.
La missione di Sanchez non è la prima effettuata in questi mesi con lo scopo di affrontare la questione migratoria. Il primo ministro socialista si era recato proprio in Mauritania già a febbraio, insieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen. In quell’occasione, Sanchez e Von der Leyen avevano annunciato aiuti dal valore di 210 milioni di euro, nel tentativo di rafforzare uno stato che si trova in un’area fortemente instabile dal punto di vista politico e che, nonostante abbia risorse naturali estremamente limitate, si trova ora ad ospitare al suo interno 200mila rifugiati maliani.
Nei giorni scorsi, invece, il primo ministro spagnolo ha visitato le Isole Canarie, per far sentire agli abitanti e al governo locale la vicinanza del suo esecutivo e la volontà di trovare soluzioni. L’arcipelago rappresenta infatti una delle prime destinazioni per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa in maniera illegale. La tratta che va dalla costa africana alle Canarie rappresenta da anni anche una delle più pericolose e mortali al mondo: ogni anno sono migliaia i migranti che muoiono o sono dispersi nel tentativo di arrivare sulle isole spagnole, e solamente nei primi cinque mesi del 2024 sono morte quasi 5000 persone.
Arrivato in Mauritania, Pedro Sanchez ha affermato come non veda il fenomeno migratorio come un problema, ma come “una necessità che implica alcuni problemi”. Di conseguenza, ha sottolineato la necessità di regolare i flussi per renderli regolari e ordinati, ma soprattutto per fare sì che vadano a vantaggio sia dei Paesi di origine che di quelli riceventi.
Insieme al presidente mauritano Mohamed Ould Ghazouani, il primo ministro spagnolo ha poi firmato un memorandum che vorrebbe favorire dei programmi di migrazione circolare. Questi consentirebbero ad un certo numero di cittadini africani di recarsi in Spagna per lavorare temporaneamente nell’agricoltura o in altri settori che hanno necessità di manodopera.
Dei progetti di questo tipo dovrebbero essere lanciati anche in questi giorni, insieme ai governi di Gambia e Senegal. Inoltre, ci si aspetta che Sanchez firmi alcuni accordi per il rafforzamento della collaborazione tra le forze di sicurezza spagnole e africane, con l’obiettivo di contrastare maggiormente il traffico di esseri umani e di diminuire le partenze verso l’Europa. Infine, Sanchez dovrebbe annunciare nuovi investimenti a lungo termine nei tre stati visitati, in particolare in settori come sviluppo e educazione, per cercare di affrontare le cause che portano le persone ad abbandonare i propri Paesi e ad imbarcarsi verso l’Europa
Sono oltre ventimila le persone arrivate nelle isole Canarie dall’inizio di quest’anno, dopo essersi imbarcate sulle coste dell’Africa Occidentale e aver attraversato un tratto di oceano Atlantico. I numeri sono cresciuti vertiginosamente rispetto allo scorso anno, con un aumento degli arrivi del 126%, secondo le statistiche rilasciate dal ministero degli Interni spagnolo, e con sbarchi che sono ormai quotidiani. Di conseguenza, non sorprende che la questione migratoria rappresenti uno dei principali temi politici in Spagna e che il governo stia cercando con urgenza delle soluzioni.
Si inserisce all’interno di questo quadro il viaggio di Pedro Sanchez in Africa Occidentale. Partito martedì, il primo ministro spagnolo è atterrato in Mauritania e si è spostato tra mercoledì e giovedì anche in Gambia e Senegal. Con uno scopo preciso: cercare di convincere i tre Paesi subsahariani ad impegnarsi maggiormente per impedire le partenze verso le Canarie e, più in generale, verso la Spagna e l’Unione Europea.