Il vice Ministro russo alla Difesa protesta contro nuove attività Nato al confine. Intanto, Svezia e Georgia sempre più vicine all’Alleanza Atlantica
L’attività aerea e navale della Nato potrebbe portare a seri pericoli d’incidente con le forze russe, avverte il vice Ministro alla Difesa Alexander Fomin. “L’anno appena trascorso ha visto una crescita esponenziale” delle operazioni del Patto Nord Atlantico ai confini con la Russia, continua l’esponente di Governo, sottolineando che “le azioni erano apertamente provocative. Gli incidenti non sono avvenuti solo grazie all’alta professionalità di piloti e marinai russi”. Ma la Nato risponde: “Abbiamo intercettato centinaia di jet militari di Mosca nel 2020”.
Gli episodi che preoccupano Mosca
Fomin, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Rossiiskaya Gazetae ripresa dall’agenzia di stampa Tass, ricorda diversi episodi cruciali, da quello “alla vigilia del 75º anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica” — riferimento alla seconda guerra mondiale — e l’esercitazione navale nel Mare di Barents, passando per agosto e settembre 2020, quando “più di 15 voli di bombardieri strategici statunitensi B-52H e B-1B sorvolarono nei pressi del confine della Russia”. E ancora, il vice Ministro riprende il passaggio in acque russe, nell’area di Capo Khersones nel Mar Nero, avvenuto il 13 ottobre scorso, dell’HMS Dragon in dotazione alle forze britanniche, così come quello della USS John S. McCain entrata nel Golfo di Pietro il Grande, al largo di Vladivostok.
Fomin avverte: “L’uso della forza è una diretta violazione della carta dell’Onu. Queste azioni non rimarranno senza dovuta risposta”. Ma lo stesso vice Ministro cerca sponda attraverso il confronto, segnalando la volontà di Mosca “nel dialogo costruttivo e professionale, sulla base dell’osservanza dei principi di mutuo rispetto e dei singoli interessi”.
La risposta della Nato e i nuovi potenziali membri
Dal quartier generale della Nato arriva una descrizione simile alla situazione esposta da Fomin, ma con oggetto le incursioni russe nello spazio aereo dell’Alleanza. Oana Lungescu, portavoce del Patto Nord Atlantico, ha spiegato che “negli anni recenti si è assistito a un crescere dell’attività militare aerea russa vicino ai confini dell’Alleanza”, evidenziando che nel 2020 sono stati registrati almeno 400 episodi di velivoli intercettati. Quasi il 90% delle missioni, circa 350, rispondevano direttamente ad aerei russi, un moderato incremento rispetto al 2019, fa sapere la Nato.
Intanto, in Svezia per la prima volta una maggioranza parlamentare si dice pronta a legarsi con la Nato. L’esecutivo in carica, d’altro canto, parla di “Nato option”, formula che non prevedrebbe una firma immediata del trattato ma, piuttosto, la possibilità che questo si verifichi laddove aumentassero i bisogni di sicurezza. Lo status di vicinanza al blocco atlantico si rafforzerebbe ulteriormente, con Svezia e Finlandia, altro Paese scandinavo, solidi partner del Patto Atlantico nel rispetto della loro scelta di non-allineamento.
Inoltre, nei giorni scorsi, il Parlamento della Georgia ha approvato all’unanimità una risoluzione per proclamare le aspirazioni d’ingresso di Tblisi sia nell’Unione europea che nella Nato. “L’unità transatlantica è la precondizione più importante per il rafforzamento della sicurezza globale”, recita il documento votato. A settembre 2020, il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenbergha ospitato a Bruxelles il Primo Ministro Giorgi Gakharia, riconoscendogli il contributo della sua nazione alla sicurezza comune all’’interno dell’Alleanza, definendo Tblisi “uno dei partner più importanti”.
Il vice Ministro russo alla Difesa protesta contro nuove attività Nato al confine. Intanto, Svezia e Georgia sempre più vicine all’Alleanza Atlantica
L’attività aerea e navale della Nato potrebbe portare a seri pericoli d’incidente con le forze russe, avverte il vice Ministro alla Difesa Alexander Fomin. “L’anno appena trascorso ha visto una crescita esponenziale” delle operazioni del Patto Nord Atlantico ai confini con la Russia, continua l’esponente di Governo, sottolineando che “le azioni erano apertamente provocative. Gli incidenti non sono avvenuti solo grazie all’alta professionalità di piloti e marinai russi”. Ma la Nato risponde: “Abbiamo intercettato centinaia di jet militari di Mosca nel 2020”.
Gli episodi che preoccupano Mosca
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