Sarà il laburista Jonas Gahr Støre a guidare il nuovo Governo di coalizione, che dovrebbe includere anche il centro e la sinistra socialista. Petrolio e questione climatica i grandi temi del dibattito
La Norvegia vira a sinistra. Dopo otto anni di Governo conservatore, nelle elezioni per il rinnovo del Parlamento, ha vinto il Partito laburista di Jonas Gahr Støre, che avuto la meglio sulla veterana della politica norvegese Erna Solberg.
“Iron Erna”, che ha governato il Paese per due mandati consecutivi, lunedì sera ha ammesso la sconfitta e si è congratulata con Støre. L’Arbeiderpartiet (Partito laburista) è il primo partito con il 26,6 mentre l’Høyre (Destra) si è fermato al 20,36% (-4,7%). Un risultato reso ancora più amaro per la leader della destra, dai pessimi risultati degli alleati di Governo, con i cristiano-democratici del KfR addirittura sotto la soglia di sbarramento (4%).
Politico di lungo corso, Støre ha avuto incarichi importanti nei precedenti Governi laburisti ed è stato Ministro degli Esteri con il premier Jens Stoltenberg.
Il nuovo Governo di colazione dovrebbe includere oltre ai laburisti, che hanno ottenuto 48 seggi (su 169 complessivi), anche il Partito di centro e il Partito socialdemocratico della sinistra socialista. I tre partiti insieme, hanno una maggioranza di 89 seggi.
Grazie a questi numeri, Støre potrà evitare di dover trattare con il Partito rosso, cioè i marxisti-ecologisti le cui posizioni sulle questioni petrolifera e climatica sono stati il grande tema della campagna elettorale. Tema che è costato caro ai Verdi, che con un programma ambientalista molto serrato, da primo partito sono andati sotto al 4%. La Norvegia è uno dei maggiori esportatori di petrolio del mondo, il settore idrocarburi rappresenta il 60% delle esportazioni e la questione della transizione ecologica sembra preoccupare molto l’elettorato.
“Non rinnego gli impegni internazionali per clima e l’ambiente, ma non posso ignorare che il 14% del prodotto interno lordo e ben 160mila posti di lavoro provengono da quella che è ancora la branca più grossa della nostra economia”, ha dichiarato Jonas Gahr Støre.
Mentre Verdi e Rossi chiedono a gran voce un referendum per imporre un fermo alle esplorazioni e lo smantellamento dell’industria estrattiva entro il 2035, Støre ha una posizione molto cauta, che probabilmente gli è valsa la vittoria.
Sarà il laburista Jonas Gahr Støre a guidare il nuovo Governo di coalizione, che dovrebbe includere anche il centro e la sinistra socialista. Petrolio e questione climatica i grandi temi del dibattito