Il nuovo piano vaccinale prevede la somministrazione di 14 milioni di dosi nel prossimo trimestre: Pfizer e Moderna saranno somministrati agli over 80, AstraZeneca agli under 55
Il nuovo piano vaccinale prevede la somministrazione di 14 milioni di dosi nel prossimo trimestre: Pfizer e Moderna saranno somministrati agli over 80, AstraZeneca agli under 55
Si è svolta ieri in videoconferenza la riunione tra Stato e Regioni per ridisegnare il nuovo piano vaccinale italiano. In base alle nuove indicazioni si prevede la somministrazione di 14 milioni di dosi nel prossimo trimestre: due milioni a febbraio, quattro a marzo e otto ad aprile. Così come chiesto da diversi governatori (soprattutto quelli di Liguria, Piemonte e Friuli), verranno inviate più dosi alle regioni con un numero maggiore di anziani da vaccinare.
I vaccini Pfizer e Modernasaranno somministrati agli over 80 e ai malati più fragili (pazienti oncologici, ematologici e cardiologici), quello di AstraZeneca (la cui prima fornitura è attesa per lunedì) sarà usato per le fasce di età al di sotto dei 55 anni: per il personale scolastico, per le forze di polizia, per il personale carcerario e i detenuti. L’Agenzia italiana del farmaco ha confermato che in attesa di ulteriori studi, l’indicazione per il vaccino AstraZeneca resta preferenzialmente per la popolazione tra i 18 e 55 anni e senza patologie gravi. “Il tetto anagrafico per il vaccino AstraZeneca potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche”, ha dichiarato il Ministro della Salute Roberto Speranza. Mentre si attende che l’Ema valuti anche il vaccino russo Sputnik, verso il quale alcuni esperti rimangono ancora scettici, l’Europa cerca di ampliare la propria produzione dei vaccini già approvati.
Agnès Pannier-Runacher, Ministra dell’Industria del Governo Macron, ha annunciato che nel mese di marzo due aziende francesi cominceranno a produrre il vaccino Moderna e da aprile quello Pfizer/BioNTech. A questi se ne dovrebbe aggiungere un terzo a maggio per quello Curevac, subordinato però al semaforo verde da parte dell’Ema.
Il colosso farmaceutico svizzero Novartis ha annunciato di aver firmato un contratto per supportare la produzione del vaccino Pfizer/BioNTech. Novartis, che prevede di iniziare la produzione nel secondo trimestre del 2021 ha reso noto di essere in trattativa con altre società per intraprendere attività di produzione di materie prime per vaccini contro il Covid. Anche l’azienda francese Sanofi affiancherà Pfizer nella produzione del vaccino. L’amministratore delegato della casa farmaceutica francese Paul Hudson ha dichiarato in un’intervista che aprirà le porte a BionNTech di un impianto di produzione a Francoforte per produrre 125 milioni di dosi a partire dall’estate del 2021.
L’Italia non partecipa alla catena di produzione dei vaccini mRNA di Pfizer e Moderna. A oggi, l’unica fabbrica italiana impegnata nella produzione di vaccini è lo stabilimento di Anagni della multinazionale Catalent che si occupa della manifattura e del riempimento delle fiale del vaccino AstraZeneca.
Il nuovo piano vaccinale prevede la somministrazione di 14 milioni di dosi nel prossimo trimestre: Pfizer e Moderna saranno somministrati agli over 80, AstraZeneca agli under 55
Si è svolta ieri in videoconferenza la riunione tra Stato e Regioni per ridisegnare il nuovo piano vaccinale italiano. In base alle nuove indicazioni si prevede la somministrazione di 14 milioni di dosi nel prossimo trimestre: due milioni a febbraio, quattro a marzo e otto ad aprile. Così come chiesto da diversi governatori (soprattutto quelli di Liguria, Piemonte e Friuli), verranno inviate più dosi alle regioni con un numero maggiore di anziani da vaccinare.
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