Molti paesi africani hanno colto al balzo l’aumento di domanda di gas proveniente dall’Europa e i conseguenti investimenti europei per migliorare le infrastrutture africane. La speranza è che non si calpesti la popolazione più povera, cosa che attualmente sta succedendo in troppe zone del continente.
Il Presidente della World Bank Ajay Banga ha recentemente rivolto un appello ai Paesi donatori affinché non dimentichino l’Africa. Potrebbe sembrare un appello rituale e invece non lo è. La spiegazione si può trovare nei recenti dati dell’OCSE.
Le proteste sono iniziate il 18 giugno, in vista dell’approvazione della nuova legge finanziaria. Le dimensioni delle proteste hanno costretto Ruto a ritirare il proprio appoggio alla legge e aprire al dialogo. Ma la popolazione ha perso fiducia e chiede le sue dimissioni.
Cyril Ramaphosa è stato rieletto alla guida del Sud Africa dopo che già aveva ricoperto questa carica a partire dal 2018. Ma il pessimo risultato elettorale ha costretto il Presidente a trovare un accordo con una delle maggiori forze di opposizione.
I sondaggi danno l’African National Congress vincente ma in forte calo. Il partito del presidente Ramaphosa potrebbe essere obbligato a trovare delle alleanze per governare, un fatto mai successo prima. Determinanti i 5 milioni di elettori che hanno meno di 30 anni.
Quanto sta avvenendo a Rafah può minare la pace tra Egitto e Israele? Risponde l’ex Ambasciatore israeliano Jeremy Issacharoff, che è stato membro di diversi gruppi di negoziatori sugli accordi di normalizzazione con l’Egitto.
Alle elezioni parlamentari del 29 aprile, la vittoria del partito del presidente Faure Gnassingbè è stata assoluta: 108 su 113 seggi. A pochi giorni dalla vittoria Gnassingbè ha firmato una nuova costituzione che gli garantisce il potere senza limiti di mandati.
Il Rwanda riceverà notevoli finanziamenti in cambio della propria disponibilità: al governo di Kigali sono stati già stanziati 240 milioni di sterline, che coprono parte delle spese legate alle persone deportate ma che finanziano anche lo sviluppo del Paese.
La pace in Sudan non è in vista e il Paese sembra essere uscito dai radar internazionali. L’ONU conta 14.600 morti, a cui si aggiungono 8,5 milioni di persone sfollate. L’emergenza alimentare è alle porte e almeno mezzo milione di nuove vittime sono annunciate.
L’opposizione è riuscita ad assicurarsi il supporto della maggior parte della popolazione senegalese e Bassirou Diomaye Faye sarà il nuovo presidente del Senegal, con percentuali superiori al 50% e quindi senza la necessità di andare a un secondo turno.