Il Pakistan vuole incorporare il Gilgit-Baltistan, la regione del Kashmir rivendicata da Nuova Delhi. Il progetto ha valore strategico per Pechino, che vuole danneggiare l'interesse indiano
Il Pakistan vuole incorporare il Gilgit-Baltistan, la regione del Kashmir rivendicata da Nuova Delhi. Il progetto ha valore strategico per Pechino, che vuole danneggiare l’interesse indiano
Il South China Morning Post scrive che il Pakistan sta dando gli ultimi ritocchi al piano per rendere il Gilgit-Baltistan una provincia a tutti gli effetti – la quinta – del suo territorio. La zona è infatti amministrata dal Pakistan dal 1947, ma formalmente non le appartiene: è un’entità autonoma che fa parte della regione del Kashmir ed è rivendicata anche dall’India.
Per questo motivo, se Islamabad dovesse davvero procedere con il piano di annessione del Gilgit-Baltistan, la mossa porterebbe probabilmente a una reazione di Nuova Delhi e a nuove tensioni militari e politiche.
Le ultime crisi tra India e Pakistan
A febbraio dell’anno scorso i due Paesi si erano già scontrati – tra attacchi aerei, abbattimenti di mezzi e conflitti a fuoco – proprio a causa delle reciproche pretese sul Kashmir, per il quale avevano combattuto delle guerre vere e proprie. La regione è divisa da una “linea di controllo” che separa le zone gestite dal Pakistan da quelle controllate dall’India.
La crisi tra i due vicini è riesplosa sei mesi dopo, quando Nuova Delhi ha rimosso lo statuto speciale al Kashmir indiano e lo ha diviso in due Stati (Ladakh e Jammu e Kashmir) amministrati dal Governo centrale. In risposta, nell’agosto 2020 Islamabad ha pubblicato una nuova carta politica del Pakistan che comprende anche i territori del Kashmir oltre la linea di controllo.
Cosa teme l’India
L’eventuale annessione del Gilgit-Baltistan comporta dunque dei rischi bellici per il Pakistan. In più, anche il Diplomat sottolinea la possibilità che l’India interpreti la decisione di Islamabad come il risultato delle pressioni cinesi. Non soltanto, infatti, la Cina appoggia la posizione pakistana sul Kashmir danneggiando l’interesse indiano, ma sta anche portando avanti uno stallo militare con l’India lungo il confine, nella regione del Ladakh.
Il territorio del Ladakh è separato dal Gilgit-Baltistan solo dal ghiacciaio Siachen, sull’Himalaya. Il Governo indiano teme perciò di ritrovarsi a gestire contemporaneamente due crisi militari sulle montagne, una con la Cina e una con il Pakistan.
L’importanza del Gilgit-Baltistan per la Cina
L’incorporamento del Gilgit-Baltistan non è un’idea nuova in Pakistan e non può essere descritta come il semplice prodotto delle spinte cinesi. Tuttavia, è vero che Pechino ha un forte interesse per l’area.
Il Gilgit-Baltistan confina con la regione cinese dello Xinjiang ed è quindi utile al disegno della Nuova via della seta, e più nello specifico al corridoio economico Cina-Pakistan. Pechino ha investito decine di miliardi di dollari nella realizzazione di infrastrutture e vie di collegamento che connetteranno lo Xinjiang al porto pakistano di Gwadar, garantendo così al Dragone uno sbocco sul mar Arabico.
Se il Pakistan dovesse rafforzare la presa sul Gilgit-Baltistan, gli investimenti e la penetrazione geopolitica cinese ne gioverebbero. Il corridoio è un progetto dal grande valore strategico per Pechino, anche ai fini della sicurezza energetica. L’India, al contrario, lo percepisce come una minaccia.
Il South China Morning Post scrive che il Pakistan sta dando gli ultimi ritocchi al piano per rendere il Gilgit-Baltistan una provincia a tutti gli effetti – la quinta – del suo territorio. La zona è infatti amministrata dal Pakistan dal 1947, ma formalmente non le appartiene: è un’entità autonoma che fa parte della regione del Kashmir ed è rivendicata anche dall’India.
Per questo motivo, se Islamabad dovesse davvero procedere con il piano di annessione del Gilgit-Baltistan, la mossa porterebbe probabilmente a una reazione di Nuova Delhi e a nuove tensioni militari e politiche.
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