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Politica di sicurezza e difesa comune dell’Ue


La politica di sicurezza e difesa comune, se rafforzata, può emancipare l'Ue dagli Stati Uniti e costituire un'alternativa valida nelle dinamiche transatlantiche

Fino all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009, le tre aree politiche fondamentali su cui si sarebbe basata la nascente Unione europea erano stabilite dal Trattato di Maastricht del 1992. Queste, meglio conosciute come i tre pilastri, riguardavano: 1) l’unione economico-monetaria dei Paesi europei; 2) la politica estera e sicurezza comune, unita nella costruzione di un’unica “voce” in risposta ad attori esterni ed eventi di carattere internazionale; 3) la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale che era rivolta alla costruzione di uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia, in cui vi fosse collaborazione contro la criminalità a livello sovranazionale.

Una simile suddivisione e definizione di poteri e prerogative esercitate può essere riscontrata anche all’interno di uno Stato che riveste il ruolo di partner fondamentale della stessa Ue. Infatti, il sistema costituzionale federalista che permea la Costituzione americana concede esclusiva prerogativa al Governo federale di deliberare in materia di tre elementi fondamentali: politica monetaria, politica estera e difesa.

La strada verso la federazione europea

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