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Primarie USA: arriva il Super Tuesday 


Trump è già il candidato repubblicano, mentre i Democratici brancolano nel buio. Il candidato che più teme Donald è Bloomberg, che però non convince nè establishment nè base Dem...

Entra nel vivo il processo di selezione dello sfidante di Donald Trump. Domani è la giornata Super Tuesday: in un solo giorno, si terranno le primarie (per Democratici e Repubblicani) in ben 13 Stati, dove verranno assegnati 1.358 delegati. Fino ad oggi, si è votato sempre Stato per Stato, tutto è partito con l’Iowa il 3 febbraio (sempre il primo Stato dal 1972), seguito da New Hampshire, Nevada e South Carolina, quattro Stati che, nonostante eleggano appena il 4% dei delegati totali, sono in genere molto importanti perché, avendo una composizione sociale molto diversa, rappresentano un’indicazione sulla forza dei candidati nei vari segmenti dell’elettorato. Domani, tocca a Stati molto più popolosi, come California e Texas, e i numeri saranno molto più rilevanti.

Per i Repubblicani, la gara a due tra Donald Trump e Bill Weld ha un esito abbastanza scontato e dovrebbe confermare il netto vantaggio di Trump rispetto all’ex governatore del Massachusetts. Per i Democratici, ancora alla ricerca di chi sfiderà The Donald, invece sarà un momento fondamentale, che sfoltirà la rosa degli sfidanti: per vincere la nomination del partito dell’Asinello, occorrono almeno 1.991 delegati e il Super Tuesday ne mette in palio 1.344, un vero sondaggio nazionale.

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