Verso una Protezione civile europea?

Contro i roghi che hanno devastato l’Europa, Bruxelles ha attivato il programma Copernicus con aiuti e invio di aerei, elicotteri e vigili del fuoco da parte di vari Stati membri. Un passo avanti verso una Protezione civile veramente europea

Di fronte agli incendi che hanno incenerito diverse regioni boscose del Mediterraneo e dei Balcani occidentali, anche la Commissione europea si è mobilitata per aiutare i Paesi colpiti, contenere le fiamme e proteggere vite e mezzi di sussistenza. Canadair inviati dalla Francia nelle zone devastate d’Italia, soprattutto al sud, aerei antincendio provenienti da Cipro in aiuto alla Grecia.

Dalla Repubblica Ceca e dai Paesi Bassi sono arrivati invece elicotteri per sostenere le operazioni di spegnimento in Albania. Inoltre la Slovenia ha inviato in Macedonia del Nord una squadra di 45 vigili del fuoco.

Tutti gli aiuti sono stati mobilitati grazie al meccanismo di Protezione civile dell’Ue, con la Commissione che cofinanzia almeno il 75% dei costi di trasporto. Questi interventi si aggiungono alle operazioni antincendio coordinate dall’Ue in Turchia e in Sardegna. A tutto questo si aggiungono le mappe satellitari del servizio di gestione delle emergenze del sistema Copernicus.

Forse poca cosa di fronte a quel che è accaduto, diciamo qualche litro d’acqua in un incendio, ma certamente un passo avanti nella direzione di un meccanismo di reciproca solidarietà incrociata che dovrebbe scattare per ogni emergenza ambientale, con il coinvolgimento degli Stati membri, in uno spirito solidaristico che è alla base della comunità europea, fino ad arrivare a una protezione civile europea efficiente e tempestiva.