In appena due mesi sono arrivati nel nostro Paese 11,3 miliardi di euro previsti nel quadro del fondo di Next Generation EU destinato agli investimenti nelle aree più colpite per sanità, istruzione, ambiente e lavoro. Alle regioni del sud il 64% dei finanziamenti
Non c’è solo il Recovery Plan “principale”, di cui l’Italia è in assoluto la prima beneficiaria – fra sovvenzioni e prestiti agevolati – e rispetto al quale ha già ricevuto i 24,9 miliardi di pagamento anticipati. L’impianto di Next Generation EU, il maxi-piano europeo per la ripresa dal valore di oltre 800 miliardi di euro su cinque anni, prevede anche un pacchetto di minore entità economica ma di immediato impatto sulle casse pubbliche, in particolare delle aree maggiormente colpite dalla pandemia (e anche in questo caso l’Italia fa la parte del leone). Si tratta di React-EU, per così dire la “sorella minore” del Dispositivo per la ripresa e la resilienza da cui arrivano i fondi per i Pnrr degli Stati membri. React-EU stanzia 47,5 miliardi di euro tra 2021 e 2022 per la coesione territoriale in Europa.
Sanità e transizione ecologica
Con l’ultimo assegno dal valore di 1,2 miliardi “staccato” questa settimana dalla Commissione europea in direzione Roma, l’Italia ha fatto l’en plein, ricevendo nel giro di due mesi tutti gli 11,3 miliardi previsti nel 2021 dalla sua dettagliata strategia che era stata presentata ad aprile a Bruxelles dai tecnici del dicastero del Sud e della Coesione territoriale. Altri due miliardi arriveranno nei prossimi mesi, a completare la dotazione di 13,5 miliardi cui ha diritto il nostro Paese per interventi di vario genere, che vanno dal potenziamento del sistema sanitario e dell’istruzione al sostegno alle politiche attive del lavoro fino alla transizione ecologica.
In particolare, della tranche ricevuta nei giorni scorsi, 761 milioni sono destinati all’acquisto di 68 milioni di dosi di vaccini anti-Covid (una buona notizia mentre l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, dà l’ok alla terza dose per gli over 18), 374 milioni saranno impiegati per l’assunzione di nuovo personale della sanità e il pagamento delle ore di straordinario, e i restanti 108 per il rafforzamento del sistema amministrativo nazionale e regionale sempre in ambito sanitario.
L’ultima rata chiude in positivo (e in anticipo) il bilancio 2021 per le politiche di coesione in Italia per investimenti da fare subito (o per rimborsare iniziali stanziamenti anticipati dal Governo).
Le misure per il Mezzogiorno e a sostegno dell’occupazione
Il 64% del totale del React-EU italiano è destinato alle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), che sono le principali interessate dalle misure a sostegno dell’occupazione.
I primi pagamenti – 1,6 miliardi per gli investimenti delle piccole e medie imprese nella transizione verde e digitale, 1,1 miliardi per istruzione superiore e sanità (tra cui taglio delle tasse universitarie e borse di studio per gli iscritti a medicina) e 1 miliardo per le città metropolitane – sono arrivati a Roma a inizio agosto. La quota più consistente è però quella ricevuta a metà settembre, con 4,7 miliardi destinati alle politiche attive per l’occupazione giovanile e femminile, per nuove assunzioni al sud e per potenziare i centri per l’impiego, mentre una quota va anche agli aiuti alimentari ai nuclei familiari in difficoltà.
“L’Ue ha confermato la qualità delle nostre scelte, dicendo sì a tutte le nostre proposte per l’uso dei fondi di React-EU. – ha commentato la Ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna – Siamo stati veloci nel presentare la programmazione e questo ci ha permesso di ricevere velocemente i primi 11,3 miliardi per sanità, lavoro, scuola e ambiente”.
In appena due mesi sono arrivati nel nostro Paese 11,3 miliardi di euro previsti nel quadro del fondo di Next Generation EU destinato agli investimenti nelle aree più colpite per sanità, istruzione, ambiente e lavoro. Alle regioni del sud il 64% dei finanziamenti