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Recovery Fund: asse Conte-Merkel contro Rutte


Sul Recovery Fund Conte è stato chiaro: "Nessuno oggi può e deve permettersi di mettere in discussione un impegno politico assunto a 27". Il riferimento è all'Olanda, che minaccia lo stop

La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sarà a Roma dopo il Consiglio europeo fissato il 15 e il 16 ottobre, per discutere con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tempi e modalità per l’entrata in vigore del Next Generation EU, il pacchetto di sovvenzioni e crediti (per l’Italia 209 miliardi) necessari a far fronte agli effetti della pandemia. Un incontro che dovrà servire a mettere a punto una strategia difensiva nei confronti di quei Paesi (da un lato i frugali guidati dall’Olanda, dall’altro quelli di Visegrad guidati dall’Ungheria) che per motivi opposti cercano di ostacolare, sul tema dello stato di diritto e sulle risorse proprie, l’entrata in vigore del pacchetto di luglio sul Recovery Fund.

Nel Consiglio europeo straordinario che si è appena concluso non si è parlato di Recovery Fund, che invece sarà affrontato nel Consiglio ordinario del 15 e 16. Ma il premier Conte è stato già molto chiaro. “L’intera comunità europea è in sofferenza – ha osservato Conte – c’è una grande emergenza sociale ed economica. I nostri cittadini non possono contemplare delle discussioni tecniche che possano portare a ritardare l’attuazione del programma Next Generation EU”. Il premier ha reso noto che “la posizione dell’Italia da questo punto di vista rimane sempre quella, molto lineare. Dobbiamo lavorare – ha spiegato il capo del Governo – perché sia attuato in tempi rapidi il programma: questo significa approvare al più presto tutte le previsioni regolamentari, che comunque non possono mettere in discussione un impegno politico solennemente assunto quando tutta l’Europa ci guardava, nell’arco di un negoziato durato quattro giorni e quattro notti lo scorso luglio”.

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