Il Recovery Fund aiuterà i Paesi europei a gestire meglio la crisi legata alla diffusione del coronavirus. Uno strumento innovativo, certo, ma non l’unico messo in campo dall'Ue
Il Recovery Fund aiuterà i Paesi europei a gestire meglio la crisi legata alla diffusione del coronavirus. Uno strumento innovativo, certo, ma non l’unico messo in campo dall’Ue
Della riunione del Consiglio europeo di giovedì sera sappiamo per certa una cosa: i capi di Stato e di Governo dell’Unione europea hanno approvato la creazione di un Recovery Fund, o Fondo europeo per la ripresa, che servirà a contrastare la crisi economica causata dal nuovo coronavirus.
È anche l’unica cosa che sappiamo, o quasi. Come ha scritto il Financial Times, il vertice virtuale si è concluso “con più domande che risposte”. Sappiamo insomma cos’è il fondo e quale sarà la sua funzione – aiutare i Paesi europei a gestire meglio la crisi –, mentre non sappiamo ancora né come verrà finanziato, né che dimensioni avrà, né in che modo fornirà soldi agli Stati membri: tramite finanziamenti a fondo perduto (grant), oppure tramite prestiti che dovranno essere rimborsati? Più probabilmente includerà entrambe le modalità.
Che cos’è il Recovery Fund e come funziona
In poche parole, il Recovery Fund è un fondo garantito dal bilancio a lungo termine dell’Unione europea (2021-2027). Emetterà dei titoli (recovery bond) suimercati, dopodiché distribuirà i soldi raccolti agli Stati membri. Questi soldi verranno poi utilizzati per finanziare la ripresa – da qui il nome – delle economie europee. Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale, nel 2020 il Pil della zona euro calerà del 7,5% a causa della pandemia da Covid-19.
A quanto ammonterà e come verrà finanziato
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che il Recovery Fund conterrà “migliaia di miliardi” di euro. L’Italia, la Spagna e la Francia vorrebbero che il fondo emetta titoli per 1500 miliardi.
Parlare di cifre potrebbe però essere prematuro perché la questione del finanziamento del Fondo è ancora tutto aperta. Sempre secondo von der Leyen, è necessario che ogni Stato membro aumenti il proprio contributo al bilancio europeo, portandolo dall’1% circa al 2%.
Raggiungere un compromesso tra i Paesi europei – che non la pensano tutti allo stesso modo – non sarà semplice, per quanto siano stati fatti molti passi in avanti. La Germania si è mostrata disponibile ad aumentare il contributo al budget dell’Unione, mentre Austria, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia sono su posizioni più rigide.
La questione dei finanziamenti e dei prestiti
Il Nord e il Sud Europa sono divisi anche sul modo in cui il Fondo distribuirà i soldi agli Stati. Il Sud (tra cui l’Italia) preme per i cosiddetti finanziamenti a fondo perduto, cioè che non debbano essere restituiti, interessi a parte. Il Nord Europa, contrario all’idea di un “debito perpetuo” europeo, vuole invece che il Fondo conceda dei prestiti. La questione, come suggerito da von der Leyen, potrebbe risolversi con un equilibrio tra le due opzioni.
Uno strumento innovativo, ma non l’unico
Il Fondo europeo per la ripresa è uno strumento nuovo, ma non è l’unico messo a disposizione dall’Unione europea per rispondere all’impatto della pandemia. Al Recovery Fund si affiancano infatti altre misure, per un totale di 540 miliardi: 240 miliardi di aiuti dal “nuovo” Mes, da utilizzare però solo per sostenere la sanità; 200 miliardi per le imprese dalla Banca europea per gli investimenti; 100 miliardi per la cassa integrazione europea (Sure). La Banca centrale europea, inoltre, ha annunciato il mese scorso un programma da 750 miliardi.
Della riunione del Consiglio europeo di giovedì sera sappiamo per certa una cosa: i capi di Stato e di Governo dell’Unione europea hanno approvato la creazione di un Recovery Fund, o Fondo europeo per la ripresa, che servirà a contrastare la crisi economica causata dal nuovo coronavirus.
È anche l’unica cosa che sappiamo, o quasi. Come ha scritto il Financial Times, il vertice virtuale si è concluso “con più domande che risposte”. Sappiamo insomma cos’è il fondo e quale sarà la sua funzione – aiutare i Paesi europei a gestire meglio la crisi –, mentre non sappiamo ancora né come verrà finanziato, né che dimensioni avrà, né in che modo fornirà soldi agli Stati membri: tramite finanziamenti a fondo perduto (grant), oppure tramite prestiti che dovranno essere rimborsati? Più probabilmente includerà entrambe le modalità.
Che cos’è il Recovery Fund e come funziona
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