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Matteo Renzi, dal 40% a zero


Demolition Man, con quest’ultimo colpo di mano da più furbo del reame, riesce nell’impresa senza precedenti (e probabilmente irripetibile) di azzerare i suoi consensi elettorali. Per ragioni più etiche che politiche

Demolition Man, con quest’ultimo colpo di mano da più furbo del reame, riesce nell’impresa senza precedenti (e probabilmente irripetibile) di azzerare i suoi consensi elettorali. Per ragioni più etiche che politiche

Caos. Questa è la parola più usata dagli osservatori europei per definire la crisi aperta in Italia da Matteo Renzi il 13 gennaio scorso. Il Financial Times definisce il politico fiorentino “Demolition Man”, avvertendo che “la crisi italiana minaccia di ostacolare il Recovery Plan di Bruxelles”. La crisi arriva “nel momento peggiore possibile per l’Italia”, ribadisce il Guardian, mentre la rivista tedesca Die Zeit parla di “atto disperato” di Renzi per “riguadagnare finalmente visibilità e peso politico” e sottolinea che nei sondaggi Italia Viva si attesta al ¾% dei consensi, mentre la popolarità del Presidente del Consiglio supera il 50.

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