Il Washington Post ha ottenuto un rapporto dell’intelligence americana secondo cui il Cremlino lancerà, forse l’anno prossimo, un attacco all’Ucraina. Atteso il vertice virtuale tra Joe Biden e Vladimir Putin la settimana prossima
Il Washington Post ha ottenuto un documento dell’intelligence americana nel quale si afferma che la Russia sta pianificando, per l’inizio del 2022, un’offensiva militare su larga scala e su più fronti contro l’Ucraina. Sarebbe dunque questo – almeno secondo i servizi degli Stati Uniti – lo scopo ultimo dell’ammassamento di truppe al confine portato avanti da Mosca nelle ultime settimane.
La situazione ha ovviamente fatto crescere le tensioni tra l’Occidente e la Russia e le preoccupazioni per una guerra. Il recente incontro a Stoccolma tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, peraltro, non ha portato a nulla. La prossima settimana ci sarà un vertice virtuale tra i Presidenti Joe Biden e Vladimir Putin: la speranza è che il meeting possa favorire il rientro della crisi.
Un anonimo funzionario dell’amministrazione Biden ha detto però al Washington Post che i russi stanno pianificando un’invasione dell’Ucraina – nel 2014 hanno già annesso la penisola della Crimea – per i primi mesi dell’anno prossimo. E che sarà un’operazione vasta, coinvolgendo il doppio dei soldati schierati durante le esercitazioni della primavera scorsa: il documento dell’intelligence parla di cento battaglioni per 175mila truppe, oltre all’artiglieria e alle strumentazioni varie. Le immagini satellitari contenute nel rapporto mostrano cinquanta battaglioni da 70mila unità in tutto disposti in quattro località, più carrarmati e armi da fuoco pesanti. Questi gruppi si muovono continuamente da e verso il confine russo-ucraino per “offuscare le intenzioni e creare incertezza”.
Ai militari già schierati dovrebbero aggiungersi altri centomila riservisti. Alle manovre concrete si affianca poi un inasprimento della retorica propagandistica contro l’Ucraina, rivolta non solo ai cittadini russi ma agli ucraini stessi: Mosca dipinge i politici di Kiev come dei pupazzi manovrati dall’Occidente e alimentati dall’odio per il “mondo russo”, che agiscono contro il bene del popolo ucraino.
Il rischio di una guerra esiste. Non a caso Blinken, nei suoi recenti interventi in giro per l’Europa, ha invitato gli ucraini a mantenere la calma e a non reagire alle provocazioni dei russi, in modo da non fornire a Mosca il pretesto per un attacco militare. “Non sappiamo se il presidente Putin abbia preso la decisione di invadere” l’Ucraina, ha precisato. “Sappiamo che sta mettendo in atto la capacità di farlo in breve tempo, se dovesse decidere in tal senso”. Per disincentivare la Russia, venerdì Biden ha detto di stare preparando una serie di iniziative “complete e significative”, probabilmente ritorsioni di tipo economico, ma non ha fornito dettagli.
Non è detto che la Russia abbia davvero intenzione di invadere l’Ucraina. Certamente, però, Kiev rientra nel disegno euroasiatico di Putin per la creazione di una sfera d’influenza russa nella regione: è un progetto ben visibile in Bielorussia, che Mosca vuole portare sempre più dentro di sé.
Nel più breve termine, la crisi al confine e il timore dello scoppio di una guerra sono funzionali alla Russia per ottenere dagli Stati Uniti la garanzia che la Nato non ricercherà l’espansione verso est. Per il Cremlino, infatti, l’Ucraina è un cuscinetto di sicurezza fondamentale tra sé e l’alleanza atlantica, che vuole mantenere lontano dal suo territorio e alla quale non vuole che Kiev aderisca.
Il Washington Post ha ottenuto un rapporto dell’intelligence americana secondo cui il Cremlino lancerà, forse l’anno prossimo, un attacco all’Ucraina. Atteso il vertice virtuale tra Joe Biden e Vladimir Putin la settimana prossima