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Senegal: forte tensione politica in vista delle elezioni di febbraio 2024


Il capo dell’opposizione Ousmane Sonko, condannato per diffamazione per aver accusato il ministro del Turismo Nyang di aver intascato una tangente di 45 milioni di euro, rischia di non potersi candidare alle prossime elezioni. Gravi proteste contro l’uso che il governo fa della giustizia

Il politico senegalese Ousmane Sonko, leader del partito Pastef e tra le figure di spicco dell’opposizione, è stato condannato per diffamazione e dovrà scontare sei mesi di libertà vigilata, oltre a pagare una multa di 200 milioni di franchi CFA, corrispondenti a circa 300mila euro. La sentenza è arrivata in appello: Sonko era stato condannato a due mesi in primo grado e a fare ricorso era stata la vittima della diffamazione, il ministro del Turismo Mame Mbaye Niang, insoddisfatto della pena troppo lieve. Come spiega Nigrizia, la vertenza era nata quando Sonko aveva accusato Niang di avere intascato una tangente di 45 milioni di euro, sulla base di un report che le autorità senegalesi hanno sempre considerato inaffidabile.

Se l’inasprimento della pena o l’entità della multa non sono di per sé particolarmente significativi, ciò che conta è che la condanna rischia di rendere Sonko non eleggibile per le prossime elezioni, che si terranno nel febbraio 2024. Il leader dell’opposizione deve ora aspettare che a pronunciarsi sia la Cassazione: se la sentenza dovesse essere confermata, nei prossimi mesi, Sonko decadrebbe dalle liste elettorali.

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