spot_img

La marijuana messicana e altri temi da prima pagina in America del Nord


Appena terminate le elezioni di metà mandato Donald Trump ha licenziato Jeff Sessions, il procuratore generale degli Stati Uniti d’America. Sessions è stato l’artefice della politica di “tolleranza zero” dell’amministrazione Trump contro l’immigrazione, che negli scorsi mesi si era espressa anche attraverso la separazione dei migranti minorenni dai propri genitori e la loro detenzione. Nonostante una certa comunanza di vedute, tra il presidente e Sessions non correva buon sangue – Sessions si era rifiutato di supervisionare l’indagine sulle ingerenze russe –, e le dimissioni del procuratore generale erano in un certo senso attese.

Chi sarà il prossimo a venire licenziato? Se lo chiede già Politico, che ipotizza anche qualche nome: e quello di Kirstjen Nielsen, la segretaria della Sicurezza interna, è il primo. Trump l’ha già attaccata molte volte e con molta durezza, dandole la colpa per la crescita del numero di migranti fermati alla frontiera sud, tanto che lo scorso maggio il New York Times scrisse che Nielsen era sul punto di dimettersi. Ma non lo fece, forse convinta da John Kelly, il capo dello staff della Casa Bianca e suo “protettore”.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo