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Tempeste di sabbia in Iraq: tra cambiamenti climatici ed errori umani


Nell'ultimo mese circa 10.000 persone sono finite in ospedale per problemi respiratori e una persona ha perso la vita. Tra le ragioni delle tempeste l'aumento delle temperature e i comportamenti umani, da Saddam a oggi

Le tempeste di sabbia, che colorano i cieli iracheni di arancione, iniziano a diventare un fenomeno sempre più frequente in Iraq, che nell’ultimo mese ne ha registrate almeno dieci, con danni materiali e alle persone. Basti pensare che durante due delle ultime tempeste di sabbia, quasi 10.000 persone sono finite all’ospedale per problemi respiratori e una persona ha perso la vita.

Senza dubbio le tempeste di sabbia sono un fenomeno naturale e comune nella regione. Tuttavia, secondo gli esperti, il loro intensificarsi è dovuto ai cambiamenti climatici e alla desertificazione, alla diminuzione delle precipitazioni seguite dalla inadeguata gestione dell’acqua e dei territori verdi, ed anche alle fallimentari politiche irachene attuate dall’inizio della guerra del 2003. Il Ministro dell’Ambiente ha annunciato che nei prossimi due decenni il Paese potrebbe avere 272 giorni di tempeste di sabbia all’anno, sino ad oltre 300 entro il 2050.

Il cambiamento climatico

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