Tra tante incertezze, sembra accertato che la doppia dose di vaccino ci difenda bene anche dalle varianti
“Oggi ho una buona notizia per i nostri cittadini europei. L’Ue ha mantenuto la parola data”.
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato, sabato scorso, il raggiungimento dell’obiettivo di fornire entro luglio cinquecento milioni di dosi di vaccino agli Stati membri.
Le dosi inviate sono sufficienti a vaccinare il 70% degli adulti, poco più di 250 milioni di persone. L’importanza della soglia del 70% deriva da un calcolo teorico, effettuato sul ceppo virale originale, secondo cui, vaccinando i due terzi della popolazione, si otterrebbe la cosiddetta immunità di gregge, cioè una soglia, raggiunta la quale si possono considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.
Sessantatré milioni sono le dosi di vaccino arrivate in Italia ad oggi, utili a coprire circa il 60% della popolazione italiana maggiorenne. Con un numero di guariti che si aggira intorno ai 4 milioni, anche da noi l’obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione entro luglio non è lontano.
Secondo i dati elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità, il vaccino contro il Covid-19, completate le dosi previste, è efficace per tutte le fasce di età circa all’80%, nella protezione contro l’infezione, e fino al 100% contro gli effetti più gravi della malattia.
Preoccupante è ovviamente la diffusione delle varianti.
La variante Delta, che dal Regno Unito si sta diffondendo nel resto d’Europa, ha una capacità di trasmissione, rispetto al ceppo originario, decisamente più elevata (sarebbe circa due volte più contagiosa) e questo alza la soglia dell’immunità di gregge. Delta è dominante in Portogallo (nel 89% dei casi sequenziati), in Spagna (77%) e in Danimarca (74%).
I vaccini europei sono efficaci in questo caso?
Abbastanza promettenti sono i primi dati riferiti dalle autorità sanitarie israeliane (Israele ha vaccinato circa l’85% della popolazione adulta). Se è vero che la variante Delta sembrerebbe diminuire l’efficacia del vaccino del 30% (che si attesterebbe dunque intorno al 64%), la copertura contro le forme gravi rimarrebbe invece molto alta, circa il 93%.
Quindi, come consiglia il prof. Burioni ogni giorno con i suoi tweet, vacciniamoci tutti con due dosi. È l’unico modo per proteggerci contro lo sviluppo e la diffusione delle varianti e poter affrontare dunque la ripresa delle attività dopo la pausa estiva senza ripiombare nel blocco pandemico vissuto l’autunno scorso.
Tra tante incertezze, sembra accertato che la doppia dose di vaccino ci difenda bene anche dalle varianti
“Oggi ho una buona notizia per i nostri cittadini europei. L’Ue ha mantenuto la parola data”.