Regno Unito, il nuovo Ministro dell’Economia rivoluziona il piano fiscale
Il navigato Jeremy Hunt ha sostituito il fallimentare Kwasi Kwarteng dopo soli due mesi, mettendo all’angolo la Prima Ministra. Dal Daily Mail: 100 parlamentari vogliono le dimissioni di Truss


Giornalista, è membro del comitato editoriale di eastwest. Si occupa di geopolitica di Medio Oriente e Nord Africa, Stati Uniti, rapporti tra Paesi Nato, di organizzazioni internazionali. Già Addetto Stampa al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha lavorato come Digital Communication Adviser alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite a New York.
Tutto da rifare nel Regno Unito, dove la disastrosa proposta del taglio delle tasse ai redditi più alti e una serie di sgravi ultraliberali proposti dal Governo Conservatore di Liz Truss hanno portato a una tempesta perfetta senza precedenti. La contrarietà dei mercati rispetto alla tenuta dell’economia britannica ha causato la svalutazione della sterlina, l’aumento dei tassi dei mutui e dei buoni del tesoro, con annesso outlook negativo per Londra. Tutto ciò nell’arco di poche settimane, sufficiente per obbligare alla cacciata Kwasi Kwarteng, ideologo del mini-budget.
Da pochi giorni è il navigato Jeremy Hunt a ricoprire il ruolo di Cancelliere dello Scacchiere, pedina fondamentale dei Governi britannici, che ha rivoluzionato il piano fiscale, mettendo nei guai la stessa Truss che aveva ben altri piani economici per la nazione. Infatti, in quella definita da molti quotidiani Uk “rovinosa umiliazione” per la Pm, Hunt ha annunciato che gli unici tagli alle tasse rimarranno solo per quelli già entrati in vigore. Per gli altri, un generale ripensamento. “In un momento nel quale i mercati richiedono giustamente un impegno di sostenibilità sulle finanze pubbliche, non è giusto chiedere soldi in prestito per finanziare i tagli alle tasse”, ha commentato il Cancelliere dello Scacchiere.
Cancellate, così, in un sol colpo le misure previste dal predecessore di Hunt, come quelle relative all’Iva e al congelamento sui dazi di certi prodotti alcolici. Un passaggio delicato quello sul tetto ai prezzi dell’energia, con il Governo che cambia nuovamente strategia e impone misure lacrime e sangue. Infatti, da una proposta che avrebbe bloccato i prezzi per due anni si passa al solo periodo invernale, fino all’inizio della primavera. “Questa è una storica azione politica che andrà a supportare milioni di cittadini che avranno difficoltà nel corso dell’inverno. Non cambia il nostro impegno da qui ad aprile”, ha aggiunto il Ministro dell’Economia, che in realtà lascia scoperte le famiglie a basso reddito per i mesi successivi, salvo nuovi ripensamenti in base all’andamento economico.
I conservatori senza una chiara direzione
Ma di fatto è già crisi nell’esecutivo Truss e ci si interroga sulle motivazioni dietro la perduta stabilità del Regno Unito, diventato un Paese più simile a quello italiano, nonostante il paragone sia improprio vista la differenza del sistema politico elettorale. Come già osservato nel corso della convention dei Conservatori, la base si sta sempre più ribellando contro la leadership di Truss: sarebbero 100 i membri del Parlamento pronti alla sfiducia verso la Prima Ministra. Come raccontato dal Daily Mail, il gruppo sarebbe pronto a un gesto eclatante, nonostante questo rischi di portare il Paese a elezioni generali. L’ex Cancelliere dello Scacchiere George Osborne avrebbe definito Truss “PINO — Prime Minister Only in Name”.
Siamo forse alla resa dei conti nel Partito conservatore, che dal referendum sulla Brexit al nuovo stato degli accordi con l’Unione europea ha deciso il bello e il cattivo tempo del Regno Unito, affossandolo definitivamente con le avventate proposte di Kwarteng e dell’esecutivo Truss. Una lenta agonia che ha modificato la statura internazionale di Londra e per sempre l’immagine del Paese, senza una chiara direzione e col rischio di rimanere da solo nelle acque agitate del commercio internazionale.