Usa-Cina: la guerra per il primato tecnologico va ben oltre i dazi. Trump teme che Pechino possa utilizzare per scopi militari delle tecnologie destinate a uso civile
Una ragazza indossa una mascherina protettiva mentre usa il suo cellulare fuori dalla stazione ferroviaria di Pechino, Cina, 30 gennaio 2020. REUTERS/Carlos Garcia Rawlins
Usa-Cina: la guerra per il primato tecnologico va ben oltre i dazi. Trump teme che Pechino possa utilizzare per scopi militari delle tecnologie destinate a uso civile
Una ragazza indossa una mascherina protettiva mentre usa il suo cellulare fuori dalla stazione ferroviaria di Pechino, Cina, 30 gennaio 2020. REUTERS/Carlos Garcia Rawlins
Lāamministrazione Trump vuole rendere piĆ¹ stringenti le norme che regolano il commercio di tecnologie dagli Stati Uniti alla Cina. Come riporta lāagenzia di stampa Reuters, il Governo americano teme che Pechino utilizzi per scopi militari delle tecnologie destinate invece a un uso civile.
Queste misure restrittive allāexport ā di cui si discute molto giĆ dallo scorso febbraio ā non sono ancora state adottate ufficialmente, ma dovrebbero introdurre delle clausole che consentiranno a Washington di bloccare la vendita ad aziende cinesi di semiconduttori, apparecchi radar e materiale simile.
Ieri il portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha invitato gli Stati Uniti a smetterla con queste ācalunnieā e a impegnarsi di piĆ¹ per promuovere la cooperazione bilaterale.
A opporsi alle restrizioni commerciali sono perĆ² anche le aziende tecnologiche americane ā specializzate nella produzione di chip, nellāintelligenza artificiale o nelle biotecnologie ā, che temono di perdere un mercato fondamentale. Sostengono inoltre che limitare gli scambi tra le due nazioni rappresenti un danno non solo economico ma anche strategico: col tempo, gli Stati Uniti potrebbero cioĆØ venire superati da Paesi con un accesso illimitato alla Cina, perdendo cosƬ il loro primato tecnologico.
In realtĆ la strategia di Donald Trump ā portata avanti con una āguerra commercialeā che va ben oltre i dazi ā punta esattamente a garantire la superioritĆ tecnologica americana e a impedire lāascesa cinese. Che la Cina rappresenti una minaccia per lāAmerica ĆØ peraltro unāopinione non confinata allāinterno del Partito Repubblicano. Attraverso la trade war, insomma, lāamministrazione Trump vuole forzare Pechino ad abbandonare i furti di proprietĆ intellettuale o lāofferta di sussidi statali alle proprie aziende. Le azioni di Washington si sono concentrate soprattutto contro il colosso delle telecomunicazioni Huawei, o in direzione di un maggiore accaparramento di terre rare.
La Cina di Xi Jinping, dāaltra parte, ambisce a raggiungere la leadership tecnologica nei prossimi anni, puntando in particolare sullāintelligenza artificiale. Dominare le nuove tecnologie significherĆ avere un vantaggio determinante sugli altri Paesi sia a livello industriale ed economico, sia scientifico, sia militare.
Pechino si sta giĆ muovendo in tal senso ā il piano āMade in China 2025ā ĆØ stato presentato nel 2015 ā, e ultimamente ha accelerato parecchio sul versante dellāautosufficienzatecnologica. Lo scorso dicembre, ad esempio, il Governo cinese ha imposto a tutti gli uffici pubblici di smettere di utilizzare hardware e software stranieri (come Windows e macOS) entro il 2022. La direttiva ĆØ stata definita āla singola decisione geopolitica di maggiore impatto che sia stata presa negli ultimi decenniā.
Lāamministrazione Trump vuole rendere piĆ¹ stringenti le norme che regolano il commercio di tecnologie dagli Stati Uniti alla Cina. Come riporta lāagenzia di stampa Reuters, il Governo americano teme che Pechino utilizzi per scopi militari delle tecnologie destinate invece a un uso civile.
Queste misure restrittive allāexport ā di cui si discute molto giĆ dallo scorso febbraio ā non sono ancora state adottate ufficialmente, ma dovrebbero introdurre delle clausole che consentiranno a Washington di bloccare la vendita ad aziende cinesi di semiconduttori, apparecchi radar e materiale simile.
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