La Cina preoccupa l’Occidente, ma non è ancora Guerra Fredda
È stato uno dei temi più forti del G7 in Cornovaglia e ora ritorna nel vertice Nato. Come comportarsi con Pechino? Stati Uniti e Ue hanno una visione e un atteggiamento diversi
È stato uno dei temi più forti del G7 in Cornovaglia e ora ritorna nel vertice Nato. Come comportarsi con Pechino? Stati Uniti e Ue hanno una visione e un atteggiamento diversi
“Non stiamo entrando in una nuova Guerra Fredda e la Cina non è il nostro avversario e nemmeno il nostro nemico”, si affretta a spiegare il segretario generale della NatoJens Stoltenberg in apertura del vertice Nato. Ma è difficile negare che la Cina per l’Occidente sia un problema. Lo aveva detto molto chiaramente Joe Biden al G7 che si è appena concluso in Cornovaglia. “L’America è tornata”, aveva dichiarato per sottolineare il ritrovato atlantismo, quella storica collaborazione tra Usa ed Europa un po’ corrosa dopo i quattro anni di rappresaglie economiche scatenate da Donald Trump.
Ma con l’America è tornata anche il nuovo “metus hostis”, il nuovo nemico dopo il disgelo e la caduta del muro: l’impero celeste, la Cina, quella strana mistura di totalitarismo e liberismo che preoccupa il nuovo inquilino della Casa Bianca. Del resto, tornando al vertice Nato, lo stesso Stoltenberg ha ammesso che il problema dell’Occidente è “affrontare insieme, come alleanza, le sfide che l’ascesa della Cina pone alla nostra sicurezza”.
Naturalmente la posizione dell’Europa, compresa l’Italia, è diversa. Gli europei non sono disposti a sposare la linea dura degli Usa, dati i numerosi canali di cooperazione con Pechino. Ma qualche fronte aperto c’è anche per Bruxelles e gli Stati membri: il rispetto dei diritti umani e la transizione ambientale dell’industria, che nell’Estremo Oriente è quasi a zero. Per Biden “la Cina non condivide i valori di democrazia dell’Occidente”, quasi a richiamare la dottrina Monroe. Ma soprattutto preoccupa (e questo lo ha detto senza mezzi termini anche il segretario generale della Nato) l’accrescimento della struttura militare e dell’esercito di Pechino.
È stato uno dei temi più forti del G7 in Cornovaglia e ora ritorna nel vertice Nato. Come comportarsi con Pechino? Stati Uniti e Ue hanno una visione e un atteggiamento diversi
“Non stiamo entrando in una nuova Guerra Fredda e la Cina non è il nostro avversario e nemmeno il nostro nemico”, si affretta a spiegare il segretario generale della NatoJens Stoltenberg in apertura del vertice Nato. Ma è difficile negare che la Cina per l’Occidente sia un problema. Lo aveva detto molto chiaramente Joe Biden al G7 che si è appena concluso in Cornovaglia. “L’America è tornata”, aveva dichiarato per sottolineare il ritrovato atlantismo, quella storica collaborazione tra Usa ed Europa un po’ corrosa dopo i quattro anni di rappresaglie economiche scatenate da Donald Trump.
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