Il Segretario Generale Jens Stoltenberg: “Mi aspetto che gli Alleati forniscano equipaggiamento per proteggere il Paese da attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari”
I membri della Nato dovrebbero decidere oggi sulla fornitura all’Ucraina dell’equipaggiamento militare per fronteggiare eventuali attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari. Ad anticipare la proposta sul tavolo del summit straordinario con i capi di Stato e di Governo dell’Alleanza atlantica lo stesso Segretario Generale Jens Stoltenberg che ieri, in conferenza stampa, ha delineato alcune indicazioni che verranno discusse dai leader nella giornata odierna.
A quasi un mese dall’inizio dell’invasione russa e con la minaccia nucleare che aleggia sempre più corposa tra gli ambienti militari, il Patto atlantico si trova di fronte a una sfida complessa e mai affrontata in questi termini, con la necessità di interventi immediati. Per questo motivo, Stoltenberg sprona i Paesi membri e ricorda che “gli Alleati sono uniti nel supporto al coraggioso popolo dell’Ucraina e contro la crudeltà del Cremlino”.
Parole rivolte non solo ai cittadini ucraini ma anche, e direttamente, alla nomenclatura russa. “Putin deve porre fine a questa guerra, permettere il passaggio di aiuti, la creazione di corridoi umanitari e discutere in termini di vera diplomazia”, ha proseguito il Segretario Generale. Stoltenberg ha ricordato gli assetti dell’Alleanza: 40mila forze sono gestite direttamente dal Comando Nato, presenti principalmente nella regione est; sono schierate 100mila truppe degli Stati Uniti su suolo europeo; centinaia di migliaia sono pronte a intervenire. Col supporto navale e dello spazio aereo, compresi 5 gruppi di portaerei nei mari del nord e nel Mediterraneo.
“L’Ucraina — ha detto Stoltenberg — ha il diritto di difendersi secondo la Carta delle Nazioni Unite e noi aiutiamo gli ucraini a far valere questo diritto fondamentale”. Il Segretario Generale ha poi sottolineato come dal 2014 l’Alleanza atlantica ha addestrato le forze armate del Paese oggi occupato dalla Russia che, grazie al contributo Nato, hanno potuto rafforzare le proprie capacità. “Negli ultimi mesi, gli Alleati hanno intensificato il supporto militare, fornito sistemi anticarro e di difesa aerea, droni, carburante e munizioni, offerto aiuti finanziari e ospitato milioni di profughi”.
E nel summit straordinario di oggi, dovrebbe arrivare ulteriore supporto, in particolare per permettere all’Ucraina di proteggersi “contro attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari”. Una possibilità, quella nucleare, tristemente più volte evocata dal Cremlino. Dmitry Peskov, intervistato dalla giornalista CNN Christiane Amanpour, ha rifiutato di negare la possibilità di uso della bomba nucleare, dicendo: “Se ci fosse un pericolo esistenziale per la nostra nazione, potremmo usarla”. Un quadro complesso, pericoloso e allarmante, soprattutto se il conflitto dovesse estendersi ai Paesi dell’Alleanza atlantica.
Intanto, secondo fonti militari statunitensi e Nato, la Bielorussia potrebbe presto partecipare alla guerra in Ucraina, in attesa di un pretesto per intervenire nel conflitto. Questo sarebbe realmente possibile, secondo fonti anonime citate dalla stessa CNN, perché “il Presidente russo Putin ha bisogno di supporto. Qualunque aiuto sarebbe utile”. La conferma arriva anche da esponenti dell’opposizione al Presidente Alexander Lukashenko: le forze militari bielorusse sono pronte a intervenire in Ucraina già nei prossimi giorni. Sarebbero schierate migliaia di truppe al confine sud.
Eppure, ufficialmente il Dipartimento alla Difesa Usa nega che questa possibilità sia reale. “Non ci sono indicazioni a riguardo”. Mosca, secondo la fonte anonima Nato, starebbe ancora valutando pro e contro di un’eventuale offensiva anche in arrivo dalla Bielorussia: l’intervento potrebbe ulteriormente destabilizzare la regione, con vantaggi non così chiari in caso di sconfitta.
A quasi un mese dall’inizio dell’invasione russa e con la minaccia nucleare che aleggia sempre più corposa tra gli ambienti militari, il Patto atlantico si trova di fronte a una sfida complessa e mai affrontata in questi termini, con la necessità di interventi immediati. Per questo motivo, Stoltenberg sprona i Paesi membri e ricorda che “gli Alleati sono uniti nel supporto al coraggioso popolo dell’Ucraina e contro la crudeltà del Cremlino”.