La Cina vuole riprendere in mano i rapporti con Pyongyang e ricordare agli Stati Uniti la propria influenza nelle questioni regionali.
Il Presidente della Cina Xi Jinping si trova a Pyongyang, in Corea del Nord, dove è stato ricevuto con grande solennità dal leader supremo Kim Jong-un. Si tratta della prima visita di Xi nel Paese, oltre che la prima di un capo di Stato cinese dal 2005, ma non certo del primo incontro tra i due.
In questi giorni ricorre il 70° anniversario delle relazioni tra Cina e Corea del Nord. La funzione della visita non è però cerimoniale ma strategica, per entrambe le parti. A Pechino servirà per riprendere i rapporti con il turbolento alleato nordcoreano, per ribadire la propria influenza nelle questioni regionali e, dunque, per mandare un messaggio agli Stati Uniti.
L’amministrazione Trump, infatti, vorrebbe raggiungere un accordo con Kim per la denuclearizzazione della Corea del Nord, ma finora i colloqui non hanno portato a nulla e la situazione è caratterizzata da un sostanziale stallo. Nonostante i tweet spesso concilianti di Donald Trump, in realtà Washington adotta un metodo di massima pressione nei confronti della Corea del Nord, per costringerla a trattare da una posizione di svantaggio.
L’arrivo di Xi permetterà allora a Kim di ricordare agli statunitensi che Pyongyang può contare su un amico molto potente. Ad aprile il leader supremo si era riunito anche con il Presidente russo Vladimir Putin, mentre il mese scorso ha ordinato il lancio di diversi missili a corto raggio.
Xi potrebbe cercare di ottenere da Kim un qualche impegno sulla strada della denuclearizzazione, magari offrendo in cambio degli aiuti alimentari. In questo modo la Cina potrebbe fregiarsi del ruolo di mediatrice tra Stati Uniti e Corea del Nord e sfruttare i risultati ottenuti come leva negoziale nelle trattative commerciali con l’amministrazione Trump. Ma il regime di Kim non sembra affatto avere intenzione di rinunciare al proprio status di potenza nucleare.
@marcodellaguzzo
La Cina vuole riprendere in mano i rapporti con Pyongyang e ricordare agli Stati Uniti la propria influenza nelle questioni regionali.