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Recovery Fund: non basterà un solo vertice a luglio


Ma si giungerà a una decisione entro il mese, con un secondo Consiglio. Ma non vogliamo il trasferimento della governance da Commissione a Consiglio, un passo indietro...

Per trovare un accordo sul Next Generation Eu e sul bilancio 2021-2027 quasi certamente non basterà un solo Consiglio europeo a luglio. Sia la presidenza tedesca sia il Presidente del Consiglio Charles Michel – ma soprattutto i due fronti contrapposti, quello guidato dai nove (Italia e Francia in testa) contro i quattro “frugali” e quelli dell’est – non hanno ancora esaurito tutta la loro “potenza di fuoco”. Il 17 e 18 luglio ci saranno negoziati nella notte e lunghe trattative ma nessuna rottura (che non conviene a nessuno). Si porranno solo le basi per un accordo da chiudere prima della pausa estiva, magari in un secondo vertice a fine mese.

Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz, come la Presidente della Bce Christine Lagarde, tanto per cominciare non scommettono su un accordo il 17 e prevedono un nuovo vertice, a fine mese, ancora da convocare. Di sicuro la Merkel non lascerà nulla di intentato, decisa a perseguire l’obiettivo di “rafforzare l’Europa”. La leader tedesca ha incontrato il premier olandese Mark Rutte, in un gioco di sponda con il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, impegnato a limare una proposta negoziale. Rutte ha incontrato nuovamente venerdì sera anche il premier italiano. Il suo “mantra” riguarda la capacità dell’Italia e dei Paesi del Sud di implementare le riforme, unica scappatoia possibile per vendere un accordo sul Recovery Fund alle opinioni pubbliche e ai Parlamenti dei Paesi “frugali”. Quanto all’Italia, prima di arrivare all’Aja Conte ha fatto dire ai suoi collaboratori che “andiamo da Rutte non per minacciarlo ma per capirlo meglio e farci capire”. In somma c’è volontà da parte di tutti di far progredire l’Europa in un momento di crisi profonda.

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