spot_img

Tagikistan: perché vincera ancora Rahmon


Le elezioni presidenziali in Tagikistan sono seguite con particolare attenzione per via dalla crisi scoppiata nel confinante Kirghizistan. Mosca teme una seconda crisi nella sua area d'influenza

Oggi in Tagikistan si vota per le elezioni presidenziali. Dei cinque candidati, quello nettamente favorito è il Presidente Emomali Rahmon, al potere dal 1992. Il voto è comunque seguito con particolare attenzione perché esiste la possibilità che il Tagikistan possa venire “contagiato” dalla crisi scoppiata nel confinante Kirghizistan, dove la popolazione sta protestando contro i brogli alle elezioni parlamentari di domenica scorsa.

Perché Rahmon vincerà le elezioni

Diversi analisti ritengono però che questa possibilità sia piuttosto lontana. Il Presidente Rahmon non ha infatti veri rivali e il suo è un Governo autoritario. Le elezioni, poi, sono più un appuntamento simbolico che concreto, vista anche la stretta sulle opposizioni: il Partito del rinascimento islamico è stato dichiarato un’organizzazione terroristica; il Partito socialdemocratico ottiene consensi inferiori all’1%; alcuni oppositori di spicco sono fuggiti all’estero e uno di loro – Umarali Quvvatov – è stato assassinato mentre si trovava a Istanbul, in Turchia.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

ARTICOLI CORRELATI

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo