La Svezia banna Huawei e Zte, accodandosi ai Paesi che bloccano l’uso di componenti per il 5G delle aziende cinesi. Contrarie iliad, Fastweb e Masmovil
La Svezia banna Huawei e Zte, accodandosi ai Paesi che bloccano l’uso di componenti per il 5G delle aziende cinesi. Contrarie iliad, Fastweb e Masmovil
In attesa di una chiara presa di posizione dell’Unione europea, per quanto sempre più critica verso l’atteggiamento del Governo cinese e la sua presenza nelle aziende private di tecnologia, anche la Svezia si accoda al gruppo di Paesi che bloccano l’uso di componentistiche Huawei e Zte nell’infrastruttura 5G. Forti proteste sono arrivate dal Ministero degli Esteri cinese, ma non solo: anche l’Ecta, European Competitive Telecommunications Association, ritiene negativo lo stop tout court alle realtà cinesi.
La decisione svedese
Stoccolma, tramite l’Autorità per le Telecomunicazioni, si è affidata alla valutazione dei servizi segreti delle forze armate per prendere l’iniziativa contro Huawei e Zte. Nella fattispecie, ciò avviene a causa della Cina, descritta come “una dei più grandi pericoli contro la Svezia”. Cresce così il fronte dei Paesi occidentali contrari all’uso di tecnologie Made in China, in quella che è una vittoria degli Stati Uniti di Donald Trump, attivissimo nel cercare di contenere la diffusione delle infrastrutture cinesi.
La reazione di Pechino
Il Partito comunista cinese ha subito fatto scudo nei confronti di Huawei e Zte, con il Ministero degli Esteri che ha sottolineato la necessità che la Svezia torni indietro sui suoi passi, dato che questo avrà un impatto negativo sulle aziende di Stoccolma. Il Portavoce Zhao Lijian ha dichiarato che “non ci sono prove” relative ai pericoli per la sicurezza nazionale svedese nell’uso di componentistica della Cina; anzi, è “un pretesto per bloccare le aziende cinesi e politicizzare la regolare cooperazione economica, che viola i principi dell’economia di mercato che la Svezia persegue, così come le regole del commercio internazionale”.
Ecta: “Scelta geopolitica”
Ma i dubbi verso il blocco di Huawei e Zte sono presenti anche tra le aziende di telecomunicazioni. In questo caso, l’associazione Ecta, che riunisce gli operatori con minori fette di mercato nei rispettivi Paesi di provenienza, si contrappone a una visione generalizzata sull’uso delle tecnologie Made in China. Si tratta di aziende quali Fastweb per l’Italia, Masmovil per la Spagna, Iliad per la Francia e 1&1 per la Germania che, tramite l’European Competitive Telecommunications Association, dichiarano di essere contrarie “a qualunque blocco delle forniture cinesi per la tecnologia 5G per motivi geopolitici”, enfatizzando che tale decisione “può essere solo giustificata sulla base di fatti verificati”.
La Svezia banna Huawei e Zte, accodandosi ai Paesi che bloccano l’uso di componenti per il 5G delle aziende cinesi. Contrarie iliad, Fastweb e Masmovil
In attesa di una chiara presa di posizione dell’Unione europea, per quanto sempre più critica verso l’atteggiamento del Governo cinese e la sua presenza nelle aziende private di tecnologia, anche la Svezia si accoda al gruppo di Paesi che bloccano l’uso di componentistiche Huawei e Zte nell’infrastruttura 5G. Forti proteste sono arrivate dal Ministero degli Esteri cinese, ma non solo: anche l’Ecta, European Competitive Telecommunications Association, ritiene negativo lo stop tout court alle realtà cinesi.
La decisione svedese
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