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Ricchezza e consenso in Europa e negli Usa


L'1% degli adulti detiene quasi la metà della ricchezza globale, mentre più della metà del popolo adulto si spartisce l'1% di questa ricchezza. Questa crescente differenza sembra essere la principale ragione della crescita dei movimenti populisti nelle democrazie occidentali. 

Il Global Wealth Report pubblica ogni anno l'ammontare della ricchezza globale privata e le tendenze connesse. Quest'anno, la ricchezza privata totale ammonta a 460mila miliardi di dollari, 85 mila dollari per adulto.

Detta così, sembrerebbe una cifra non negativa. I problemi arrivano quando si guarda la distribuzione nella piramide: l'87% degli adulti ha un patrimonio inferiore a 100mila dollari, solo il 12% tra 100 e 1 milione e un infimo 1% superiore a 1 milione.

Tra questi ultimi, i primi 10 uomini più ricchi al mondo dispongono da soli di 1500 miliardi di dollari e sono quasi tutti statunitensi: solo Elon Musk (sudafricano/canadese) e Sergej Brin (russo/americano) sono i non americani in classifica.

Assurdo che l'1% degli adulti detenga quasi la metà della ricchezza globale, mentre più della metà del popolo adulto sia costretto a spartirsi uno striminzito 1% di questa ricchezza.

Questa grandissima e crescente differenza tra la punta della piramide e la sua base sembrano essere la principale ragione della crescita dei movimenti populisti nelle nostre democrazie occidentali.

Nel 2024, avremo due test elettorali importantissimi nelle due principali democrazie del mondo: gli USA e l'Europa.

In America, risalta l'incredibile sostegno, senza precedenti, che Donald Trump sta ricevendo nelle primarie, puntando sulle paure della classe media (tradizionalmente democratica) di vedere ridotto il proprio potere di acquisto, malgrado un'economia in crescita e la riduzione della disoccupazione, che Biden esibisce a merito della sua Amministrazione.

L'altro punto di forza dell'uomo duro Donald è l'immigrazione: ormai l'America, che ha costruito la sua fama e la sua fortuna sull'accoglienza di mille razze, non esiste più. La paura dell'altro domina nelle case della "Middle America", che sta facendo crescere ogni giorno di più il consenso per Trump, in barba ai suoi atteggiamenti eversivi e ai suoi guai giudiziari.

Eppure risulta evidente che una regolamentazione penalizzante per gli immigrati finisca per incidere sull'immigrazione regolare e non certo su quella clandestina. Sono ormai sempre più frequenti i casi di lavoratori, manager e imprenditori europei, costretti a lunghe e inspiegabili attese per ottenere una Green card, con grave danno per la reputazione di un paese storicamente accogliente e anche per l'interscambio tra USA ed Europa. Mentre dal confine messicano non sembrano diminuire i flussi di irregolari.

Questa volta, in caso di una rielezione di Trump a novembre, che appare sempre più probabile, noi Europei dovremmo essere più pronti a trarne le conseguenze: Donald ha già annunciato infatti un inasprimento della politica isolazionista di Washington rispetto all'Europa.

In economia, già Biden ha introdotto sussidi e protezione alle produzioni americane, che verrebbero rese ancora più evidenti con un'Amministrazione repubblicana. Ma il vero punto di attenzione è l'Alleanza atlantica e il ruolo degli USA nelle aree di crisi in Europa e nel Mediterraneo.

Con Washington "riluttante", noi correremmo gravi rischi (come gestiremmo l'invadenza di Putin o l'iperattivismo di Mohammed Bin Salman) se non procedessimo rapidamente alla Difesa Unica, ad un esercito integrato e ad imprese della difesa di dimensioni continentali.

Non potremmo più permetterci esitazioni a realizzare una governance efficiente, abolendo il voto all'unanimità e fondendo le figure dei Presidenti del Consiglio e della Commissione europea, per fornire finalmente agli Americani un solo numero di telefono, come chiedeva Kissinger già decenni fa...

Le elezioni del Parlamento europeo di giugno dovrebbero rispondere a queste esigenze, che si manifesteranno poi in autunno in modo chiaro, con le elezioni americane. Se le nostre democrazie funzionano ancora, gli elettori dovrebbero tenere presenti questi scenari.

 

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