Il partito francese Reconquete! è entrato nel gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, guidato da Giorgia Meloni, e il partito Fidesz di Viktor Orban sembra essere il prossimo. L’inclusione di Orban rischia però di scompaginare il gruppo ECR
C’è fermento all’interno del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), in vista delle elezioni previste per giugno che porteranno al rinnovo di Parlamento e Commissione Ue. La scorsa settimana Nicolas Bay, l’unico eurodeputato del partito francese Reconquête!, è passato dal gruppo dei “non membri” all’ECR. E, così facendo, ha segnato l’ingresso della sua formazione all’interno della coalizione europea di destra, guidata da Giorgia Meloni e di cui fa parte Fratelli d’Italia.
Reconquête! è un partito che in Italia è conosciuto soprattutto per le figure da cui è guidato. La candidata di spicco al voto di giugno sarà infatti Marion Maréchal, nota per essere la nipote di Marine Le Pen. Mentre alle ultime elezioni presidenziali francesi il leader della formazione è stato Éric Zemmour, distintosi per le sue posizioni estremiste, xenofobe e maschiliste.
Il partito punta ad incrementare la propria delegazione a Bruxelles e sembra aver trovato in ECR lo schieramento ideale per inseguire i propri obiettivi. “Il gruppo dei Conservatori e Riformisti è la nostra famiglia naturale, per lottare contro l’immigrazione clandestina, per difendere l’identità dell’Europa, per difendere l’equilibrio tra ecologia e bisogni economici e la sovranità nazionale, ma anche per lottare contro la propaganda Lgbt e woke” ha affermato Maréchal.
Probabilmente, poi, l’espansione dello schieramento di estrema destra non si limiterà all’inclusione di Reconquête!. Da settimane, si parla infatti del possibile ingresso del primo ministro ungherese Viktor Orban e del suo partito Fidesz all’interno dei Conservatori e riformisti europei. La cosa più probabile è che il passaggio venga formalizzato in seguito al voto, ma intanto Orban sembra avere già ottenuto il via libera dei leader di ECR.
Giorgia Meloni ha con lui un rapporto ormai consolidato e vedrebbe di buon occhio un allargamento a destra dello schieramento. E anche il partito polacco Diritto e giustizia (PiS), che rappresenta l’altra grande forza all’interno di ECR, non si è opposto ad un’alleanza con il leader ungherese.
L’ingresso di Orban determinerebbe un allargamento significativo del gruppo dei Conservatori e riformisti ed andrebbe ad aumentare notevolmente il suo peso politico. Tuttavia, il primo ministro ungherese è una figura controversa nel panorama europeo ed anche all’interno della stessa destra, ed il suo arrivo potrebbe rivelarsi controproducente per ECR.
Il rischio di un effetto boomerang è risultato evidente negli ultimi giorni, quando le notizie relative alle nuove alleanze sono state seguite dalle minacce di alcune delegazioni di uscire dalla coalizione conservatrice. Il leader dei Democratici Svedesi, Charlie Weimers, ha annunciato che il suo partito potrebbe essere “obbligato a valutare altre opzioni” rispetto alla permanenza nel gruppo ECR, nel caso Orban dovesse entrare a farne parte.
La formazione svedese condivide con la coalizione lo schieramento a destra, ma è fortemente atlantista e critica verso Putin: difficile, quindi, che possa accettare un’alleanza con il leader ungherese, che anche dopo l’invasione dell’Ucraina ha mantenuto saldi rapporti con Mosca. Oltre alle posizioni filo Putin, di Orban sono criticate anche le mire territoriali e l’idea di una grande Ungheria. “Gli ungheresi hanno rivendicazioni territoriali che ci rendono impossibile essere nella stessa alleanza” ha dichiarato Marius Lulea, vicepresidente del partito di estrema destra rumeno AUR. Il partito rumeno, che è nato nel 2019 ed è ora secondo nei sondaggi nazionali, sembrava destinato ad unirsi ad ECR. Con gli ultimi sviluppi, però, tutto è tornato in discussione.
L’alleanza tra Meloni e Orban potrebbe avere conseguenze anche su quello che è il peso che la prima ministra italiana avrà a livello europeo. Negli ultimi mesi si è parlato di una possibile alleanza tra i Popolari e il gruppo dei Conservatori e riformisti, un’ipotesi confermata anche dal sostegno espresso da Meloni verso la ricandidatura di Ursula Von der Leyen.
Uno spostamento a destra significativo di ECR, e soprattutto l’inclusione di Orban, potrebbero però cambiare le carte in tavola, portando i Popolari a preferire una nuova coalizione con i Socialisti.
C’è fermento all’interno del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), in vista delle elezioni previste per giugno che porteranno al rinnovo di Parlamento e Commissione Ue. La scorsa settimana Nicolas Bay, l’unico eurodeputato del partito francese Reconquête!, è passato dal gruppo dei “non membri” all’ECR. E, così facendo, ha segnato l’ingresso della sua formazione all’interno della coalizione europea di destra, guidata da Giorgia Meloni e di cui fa parte Fratelli d’Italia.
Reconquête! è un partito che in Italia è conosciuto soprattutto per le figure da cui è guidato. La candidata di spicco al voto di giugno sarà infatti Marion Maréchal, nota per essere la nipote di Marine Le Pen. Mentre alle ultime elezioni presidenziali francesi il leader della formazione è stato Éric Zemmour, distintosi per le sue posizioni estremiste, xenofobe e maschiliste.