Gli Emirati Arabi Uniti costruiranno un impianto per la produzione di energia solare in Giordania, mentre Israele edificherà una struttura per la desalinizzazione sulla costa del Mediterraneo. Il patto è frutto degli Accordi di Abramo
Gli Emirati Arabi Uniti costruiranno un impianto per la produzione di energia solare in Giordania, con l’elettricità che verrà invitata in Israele. Tel Aviv edificherà una struttura per la desalinizzazione sulla costa del Mediterraneo, con l’acqua in direzione Amman. È questo il patto che verrà firmato nelle prossime settimane tra i tre Governi, un accordo storico perché dà il via al più grande progetto di cooperazione tra lo Stato ebraico e Paesi arabi.
Tutto ciò è il frutto della mediazione degli Stati Uniti che, dopo gli Accordi di Abramo, riuniscono allo stesso tavolo realtà che già hanno riconosciuto Israele ma che, in questo modo, decidono di implementare e avvantaggiarsi dalla relazione con Tel Aviv. La notizia è stata data da Axios, sito d’informazione statunitense, che ha divulgato lo scoop dopo aver parlato con cinque dirigenti israeliani.
Come riportato da Axios, l’accordo arriva dopo una serie di discussioni, tenute segrete all’opinione pubblica, avvenute dal mese di settembre e che ancora proseguono. L’idea iniziale prevedeva la sottoscrizione del patto a Glasgow, a margine della Cop26, ma Naftali Bennett, Primo Ministro di Israele, ha chiesto un posticipo per evitare che l’argomento venisse politicizzato a ridosso della votazione sul budget. Cruciale il ruolo di John Kerry, già Segretario di Stato nel corso della presidenza Barack Obama e ora Inviato Speciale di Joe Biden per il Clima.
Il progetto è stato pensato dall’Ong EcoPeace Middle East, attiva sul fronte ambientale nell’area mediorientale. Con Israele bisognosa di energie rinnovabili ma priva di spazi adeguati e con la Giordania sempre più alla ricerca di acqua, unire le due esigenze tramite la cooperazione è sembrata la soluzione ideale che, però, ha dovuto superare le storiche diffidenze. In seguito agli Accordi di Abramo e al reciproco riconoscimento tra lo Stato ebraico e gli Emirati, l’uso della tecnologia solare di Abu Dhabi ha chiuso il cerchio del progetto, con l’attività che verrà eseguita da Masdar, la società del Governo emiratino per la produzione di energie da fonti alternative al petrolio.
L’accordo prevede che il sito entri in funzione per il 2026, producendo il 2% dell’energia totale israeliana entro il 2030. Israele pagherà 180 milioni di dollari ogni anno, somma che verrà divisa tra il Governo giordano e la società degli Emirati. Al contempo, la Giordania acquisterà acqua da Israele sia dal nuovo impianto di desalinizzazione che da altre strutture già esistenti, raddoppiando gli attuali volumi in arrivo da Tel Aviv. Si attende la sottoscrizione dell’accordo lunedì prossimo alla presenza della Ministra dell’Energia israeliana Karine Elharrar, il Ministro dell’Acqua Raed Abu Al-Saud e il Ministro degli Esteri degli Emirati Abdullah bin Zayed, insieme a John Kerry che presenzierà all’evento.