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Africa, il vertice di Dakar


Grazie ai finanziamenti cinesi l’Africa si è affrancata dalle potenze ex coloniali, ma alla Cina interessa solo per le rotte marittime verso l’Europa. Rischi e opportunità di una relazione asimmetrica

“Nonostante l’impatto della pandemia di Covid-19, l’ottava conferenza ministeriale del Forum sulla cooperazione Cina-Africa (FOCAC) è stata un completo successo”. Così il Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, chiosava con enfasi la fine dei lavori dell’evento che, lo scorso 29 e 30 novembre, ha riunito i 52 più alti rappresentanti della diplomazia africana insieme a Wang Yi e al Ministro del Commercio cinese Wang Wentao, nel Centro per le conferenze internazionali Abdou Diouf di Diamniadio (Cicad), a circa 30 chilometri dalla capitale senegalese Dakar.

Secondo il Ministro degli Esteri cinese, la conferenza di Dakar ha permesso alle parti di raggiungere un ampio consenso in materia di investimenti, sicurezza, economia digitale e cooperazione anti-pandemica, settori che saranno sviluppati in linea con le condizioni nazionali. E Wang aggiunge che “il vertice ha inoltre messo in luce la necessità di lavorare per ridefinire le relazioni internazionali nel segno di equità e giustizia, obiettivo che Cina e Africa intendono perseguire incrementando la rappresentanza dei Paesi in via di sviluppo negli organismi multilaterali”.

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