Agorà Talks presenta: “AnthropoChains”, con Damiano Greco
L’ultimo incontro prima della pausa estiva: Damiano Greco ha presentato il libro “AnthropoChains. Distopie geopolitiche nella fantascienza”
L’ultimo incontro prima della pausa estiva all’Edicola Eastwest si è tenuto ieri, martedì 19 luglio alle ore 19.00, con Damiano Greco che ha presentato il libro “AnthropoChains. Distopie geopolitiche nella fantascienza” edito da Rosenberg & Selliers. L’evento è stato moderato da Domenico Nocerino, fondatore e direttore della rivista Opinio Juris - Law & Politics Review con la brillante partecipazione di Salvatore Santangelo, giornalista e docente di Geografia delle Lingue Università di Tor Vergata.
Damiano Greco, scrittore e collaboratore di testate specializzate in politica internazionale, rivela al lettore come sia possibile comprendere la complessità dei mutamenti politici, sociali, culturali, ambientali e geopolitici attraverso la fantascienza, “un genere narrativo spesso considerato di serie B e che grazie ad autori come Isaac Asimov, William Gibson, George Orwell, Arthur Clarke, non ha nulla da invidiare ad altri generi”, sottolinea Greco. Ogni capitolo del libro si svolge attraverso una ricca sequenza di riferimenti, titoli, autori, opere letterarie e cinematografiche laddove la fantascienza diventa spunto di riflessione per comprendere quanto e come la società stia mutando attorno a noi.
“Cosa significa AnthropoChains?”, chiede Domenico Nocerino.
“Il titolo è merito di Arturo Lauria, il disegnatore della copertina: AnthropoChains riprende la definizione di antropocene, un’era geologica iniziata circa 11.000 anni fa in cui l’azione dell’uomo va a ripercuotersi sull’ecosistema. Abbiamo sostituito cene con il termine inglese chains, "catene", perché tutte le tematiche che tratto sono in qualche maniera unite e incatenate tra loro”.
“In copertina ho voluto Ronald Reagan - continua Greco - ex attore hollywodiano, personaggio carismatico e popolare capace di unire l’arte della comunicazione alle sue doti politiche e che – nel corso degli anni ’80 – porterà il mondo verso la fine della Guerra fredda, risveglierà la società americana dopo la Guerra del Vietnam, la crisi energetica e lo scandalo Watergate svelando però tutte le contraddizioni del sistema neoliberista, un terreno fertile per chi all’epoca volle rappresentare il presente e anticipare speculativamente il futuro. La fantascienza infatti interpretò quel periodo talmente bene da inaugurare una seconda Golden Age (dopo quella degli anni ’50): Blade Runner (Ridley Scott 1982), Terminator (James Cameron 1984), RoboCop (Paul Verhoeven 1987), sono opere di quegli anni”.
Perché fantascienza e geopolitica?
“La fantascienza rappresenta una realtà futuribile e prende spunto da un’attenta osservazione della società e dall’analisi dei mutamenti politici monitorandone gli sviluppi sul piano internazionale”. “Alcuni artisti” interviene Salvatore Santangelo “hanno la capacità di anticipare il futuro. Prendiamo Contagion (Steven Soderbergh 2011): il cinema ha previsto la pandemia molto prima che scoppiasse, è una semplice coincidenza?”
“Con questo sistema globalizzato era solo questione di tempo e forse c’è stata una mancanza di protocollo da parte dei governi nel gestire una tale situazione, ma questa è la mia opinione” risponde Greco. “Con la pandemia molti autori hanno saputo leggere la situazione meglio di alcuni governanti riportando su carta e su pellicola scenari pandemici che abbiamo visto purtroppo realizzarsi” conclude l’autore. Ma questo è solo uno degli esempi: il libro affronta l’impatto che i grandi temi della geopolitica contemporanea hanno avuto sul cinema e sulla letteratura. L’arte si ispira alla realtà: dal nucleare, un tema che ricorre da quando è stato creato il primo ordigno, all’inquinamento e ai cambiamenti climatici e quindi la conquista dello spazio per migliorare la vita sulla terra; alla guerra, alle disuguaglianze e alle migrazioni, fino alla falsa comunicazione e a tutte le forme di propaganda e persuasione. La fantascienza sprona a guardare dentro al futuro; in realtà mostra la forza della verità.
Agorà Talks augura buone vacanze al suo pubblico, rimandando i suoi prossimi appuntamenti dopo la pausa estiva.