Agorà Talks presenta: “L’Orso e il Dragone”, con Federico Giuliani
Martedì 12 luglio vi abbiamo accolto con l'autore del libro Federico Giuliani, il giornalista e analista politico Marco Cochi e l'antropologa Melissa Pignatelli
Nuovo appuntamento con gli Agorà Talks!
Martedì 12 luglio è uscito il libro di Federico Giuliani e Emanuel Pietrobon “L'Orso e il Dragone. Russia e Cina, un'intesa per cambiare il mondo”, edito da La Vela, ed è stato presentato all'Agorà di Edicola Eastwest. Al dibattito hanno preso parte Marco Cochi, giornalista africanista e analista politico, e Melissa Pignatelli, antropologa culturale, in veste di moderatrice.
“Oggi parliamo di Russia e Cina, due super protagonisti sullo scenario della guerra russo-ucraina, una guerra che era più facile prevenire che risolvere”, introduce il Direttore Giuseppe Scognamiglio.
Il libro non vuole farsi portatore di verità assolute quanto essere un veicolo di divulgazione storica: è la storia della relazione tra Russia e Cina che sta cambiando il mondo, combattendo il sogno neoconservatore e liberale del Duemila quale secolo americano e ripercorre cosa è accaduto ieri per sapersi muovere oggi, per cercare di prevedere il domani.
“Il libro mette a fuoco un altro centro del mondo che non è più l’Europa, l’Occidente, ma la Russia e la Cina”, illustra Melissa Pignatelli.
“Un partenariato strategico - così lo definiscono gli autori Federico Giuliani e Emanuel Pietrobon - che ha avuto inizio in realtà nel 1999, un anno ribattezzato anno del destino, basato sull’economia, sull’interesse reciproco e su un nemico comune, gli Stati Uniti” spiega Federico Giuliani. “Nelle ultime settimane la stampa, anche americana, ha cercato in tutti i modi di sottolineare la vicinanza cinese alla Russia e in tutta risposta Pechino ha voluto sottolineare che Mosca non è un alleato ma un partner. Infatti mentre con un alleato si combattono guerre ideologiche o si condivide un disegno di mondo dall’inizio alla fine, con un partner invece si crea una relazione che inizia quando fa comodo a entrambi i soggetti, può mutare in base alle esigenze reciproche e può concludersi quando a uno dei due non va più bene. La Cina ha interesse a non rompere del tutto i rapporti con l’Europa – continua Giuliani − sarebbe un suicidio tagliare le vie della globalizzazione create con la Nuova Via della Seta. Dall’altra parte, per la Russia la Cina è un partner meramente economico, poiché, esclusa dall’Occidente, deve crearsi un nuovo mercato. È un accordo che noi, autori di questo libro – afferma Giuliani - definiamo strano - perché non sono stati firmati accordi di nessun tipo, né militari né di mutua assistenza, sappiamo che ci sono accordi energetici; forzato – poiché la Russia, chiuso il dialogo con l’Europa, deve in qualche modo crearsi un canale alternativo e la Cina unita alla Russia contro il nemico comune americano, continua a fare affari con gli Stati Uniti. Infine scomodo, perché i due Paesi si pestano i piedi in varie parti del mondo: nell’Artico, o in Asia Centrale o in Africa, dove per ora il loro ruolo è complementare: la Russia vende le armi e la Cina investe ma domani entrambe saranno in competizione per le materie prime e le risorse energetiche. Infine c’è l’Ucraina dove la Cina ha investito e la Russia bombarda le infrastrutture costruite e controllate proprio dalle grandi aziende cinesi. Pechino non vuole rompere con l’Occidente, condanna la guerra e al tempo stesso condanna le sanzioni. Il punto di vista della Cina è ambiguo, può apparire cinico ma è sicuramente diverso da noi europei per cui ci sono nemici da combattere e amici con cui schierarsi”.
Melissa Pignatelli domanda all’autore: “Hai spiegato la diversità della filosofia cinese attraverso il gioco cinese del Go: noi abbiamo il gioco degli scacchi e l’obiettivo è quello di eliminare il Re; nel Go l’obiettivo è accerchiare il nemico. Ci stanno accerchiando?” “I cinesi non faranno mai scacco matto, le loro pedine circondano il loro obiettivo e quando una relazione va contro i loro interessi accerchiare è conquistare il loro avversario”, risponde Giuliani.
Come viene vista la relazione Russia/Cina dai Paesi africani? Viene chiesto a Marco Cochi.
“Chi ha aderito a emanare le sanzioni contro la Federazione russa sono i Paesi europei, il Giappone, la Nuova Zelanda, l’Australia e la Corea del Sud. Nessuno Stato africano ha emanato sanzioni nei confronti della Russia. Alcuni hanno approvato la risoluzione di condanna dell’invasione russa emanata a marzo alle Nazioni Unite ma nessuno ha aderito alle sanzioni. 17 Paesi africani si sono astenuti, gli altri hanno condannato l’invasione all’Ucraina e l’Eritrea, con altri cinque Paesi, si è pronunciata contraria alla risoluzione di condanna”.
Il prossimo appuntamento degli Agorà Talks è fissato martedì 19 luglio alle ore 19.00, con la presentazione del libro di Damiano Greco, Anthropochains. Distopie geopolitiche nella fantascienza.
L'evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sulla pagina Facebook Eastwest – Rivista di Geopolitica.
Ti aspettiamo, non mancare!