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Anp, Olp, Fatah, Hamas: chi rappresenta i Palestinesi?


Hamas, con il controllo di Gaza, rappresenta uno stato dentro lo stato palestinese. Ha un suo parlamento, un suo apparato amministrativo e politico. Abu Mazen non convoca elezioni, sicuro di perderle. Eppure resta l’unico interlocutore internazionale per la Palestina.

Nelle discussioni sul futuro del Medio Oriente dopo la guerra di Gaza, più volte è stata tirata in ballo l’Autorità Nazionale Palestinese e da più parti. L’organo amministrativo dei territori cisgiordani, nato 30 anni fa con gli accordi di Oslo, che avrebbe dovuto traghettare i palestinesi verso la creazione del loro stato, di fatto è un ente senza rappresentatività. Questo perché il suo ottuagenario leader Mahmoud Abbas (Abu Mazen) da subito ha capito che la via del dialogo mal si combaciava con le velleità e le idee di Hamas che, alla prima occasione, hanno dimostrato tutta la loro forza.

Alle prime elezioni dopo Oslo, quelle del 1996, Hamas non volle partecipare, per non dare legittimità all’Autorità Nazionale Palestinese, nella quale non ha mai creduto, così come ha sempre avversato e non riconosciuto, come d’altronde è scritto nel suo statuto, qualsiasi accordo con Israele, visto tra l’altro che non riconosce lo stato ebraico e lotta per l’eliminazione di questo e degli ebrei.

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