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Armi e diritti umani: gli affari francesi con al-Sisi


La vendita di armi è spesso giustificata dalla guerra al terrorismo, mentre a volte si spiega con la volontà di mantenere un apparato bellico competitivo: cosa devono fare le democrazie?

La vendita di armi è spesso giustificata dalla guerra al terrorismo, mentre a volte si spiega con la volontà di mantenere un apparato bellico competitivo: cosa devono fare le democrazie?

Un corteggiamento ben riuscito quello di Emmanuel Macron al generale al-Sisi, presentato ai francesi come un alleato strategico fondamentale nel combattere l’islamismo e un ottimo cliente per il comparto militare industriale transalpino. Il dittatore egiziano era stato ricevuto all’Eliseo lo scorso 20 dicembre e aveva cenato all’Hotel de Paris, ospite della sindaca Hidalgo, ed era stato insignito in segreto della Legion d’onore – onorificenza con cui Parigi ha premiato anche Vladimir Putin e Bashar al Assad, che ha restituito la medaglia dopo la partecipazione di Parigi ai raid sulla Siria. La cerimonia dello scorso dicembre doveva rimanere segreta, non era nel programma ufficiale della visita e non era stata filmata se non dalla delegazione egiziana, che pubblicò il video sul sito della presidenza – dove è stato notato rendendo la notizia pubblica.

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