“Coniugare la tradizione con il nuovo che avanza”: una mostra ideata e voluta da un inarrestabile filantropo
Emmanuele F. M. Emanuele ha colpito ancora. Il Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale continua ad anticipare i tempi, producendo e portando al pubblico mostre che gli altri ancora non stanno neppure pensando. Il che non è una novità. È la cifra distintiva del suo mecenatismo, del suo modo di fare cultura, e non soltanto: in campo sanitario, è cosa nota che è stato il primo a creare un Villaggio all’avanguardia per l’assistenza ai malati di Alzheimer, così come, moltissimi anni prima, a dare vita ad un Hospice di eccellenza per i malati terminali; nel settore dell’istruzione, ha connesso l’area mediterranea con i Paesi dell’Ue attraverso il progetto di start-up denominato “MediterranEU”.
Tornando all’arte, fu lui per primo a portare Banksy a Roma, fu lui a portare sempre per primo la street art nelle periferie capitoline, e ancora ‘I Capolavori della Città Proibita’ dalla Cina a Roma, Malevič dalla Russia, Hopper dagli Stati Uniti. E mi fermo qui perché il capitolo delle anticipazioni del Professor Emanuele è lungo quanto “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. L’ultima anticipazione è Ipotesi Metaverso, una mostra (fino al 23 luglio a Roma a Palazzo Cipolla) ideata e fortemente voluta da questo inarrestabile filantropo che in qualche modo rappresenta, come lui stesso ha detto, “la sintesi del mio pensiero”, vale a dire l’imprescindibile necessità di “coniugare la tradizione con il nuovo che avanza”.
“Oggi – ha affermato il Professor Emanuele – è indubbio che il mondo stia radicalmente cambiando per effetto della preminenza del digitale e dell’algoritmo […]. Gli “apocalittici” (per dirla con la definizione di Umberto Eco) sostengono che la scienza alla fine prevarrà, portando con sé l’automatizzazione delle coscienze, dei credi e dei sentimenti. Io, al contrario, sono convinto che l’umanità troverà sicuramente, anche in questa stagione, motivazioni profonde, sentimenti e manifestazioni creative per condizionare a sua volta lo strapotere della tecnologia, imparando a convivere con essa ma a non esserne totalmente asservita: in altre parole, ne sfrutterà le potenzialità affinché migliorino qualitativamente il nostro vivere. Per questo credo fortemente alla coesistenza del passato e del futuro e ritengo che anche l’arte si sia uniformata a questa compresenza”.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di Luglio/Settembre di eastwest
Puoi acquistare la rivista sul sito o abbonarti
Emmanuele F. M. Emanuele ha colpito ancora. Il Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale continua ad anticipare i tempi, producendo e portando al pubblico mostre che gli altri ancora non stanno neppure pensando. Il che non è una novità. È la cifra distintiva del suo mecenatismo, del suo modo di fare cultura, e non soltanto: in campo sanitario, è cosa nota che è stato il primo a creare un Villaggio all’avanguardia per l’assistenza ai malati di Alzheimer, così come, moltissimi anni prima, a dare vita ad un Hospice di eccellenza per i malati terminali; nel settore dell’istruzione, ha connesso l’area mediterranea con i Paesi dell’Ue attraverso il progetto di start-up denominato “MediterranEU”.
Tornando all’arte, fu lui per primo a portare Banksy a Roma, fu lui a portare sempre per primo la street art nelle periferie capitoline, e ancora ‘I Capolavori della Città Proibita’ dalla Cina a Roma, Malevič dalla Russia, Hopper dagli Stati Uniti. E mi fermo qui perché il capitolo delle anticipazioni del Professor Emanuele è lungo quanto “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. L’ultima anticipazione è Ipotesi Metaverso, una mostra (fino al 23 luglio a Roma a Palazzo Cipolla) ideata e fortemente voluta da questo inarrestabile filantropo che in qualche modo rappresenta, come lui stesso ha detto, “la sintesi del mio pensiero”, vale a dire l’imprescindibile necessità di “coniugare la tradizione con il nuovo che avanza”.
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica
Abbonati ora €35
Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica
Abbonati ora €15