Il Commissario al Commercio Dombrovskis lamenta le sanzioni cinesi contro gli eurodeputati: “La ratifica non è separata dall’evolversi delle relazioni”
Il Commissario al Commercio Dombrovskis lamenta le sanzioni cinesi contro gli eurodeputati: “La ratifica non è separata dall’evolversi delle relazioni”
Arriva una doccia freddissima sul Comprehensive Agreement on Investment, l’accordo commerciale tra Ue e Cina che ha visto la luce a fine 2020. La ratifica del patto è ora messa in discussione dalla stessa Commissione, prima come indiscrezioni, ora con l’ufficialità delle parole del Commissario al Commercio Valdis Dombrovskis. L’esponente lettone ha dichiarato che, per il momento, viste le reciproche sanzioni tra Bruxelles e Pechino, il clima non è favorevole per una simile misura.
Quali sanzioni?
Dombrovskis si riferisce a quanto deciso nel mese di marzo. Sfruttando il nuovo Regime Sanzionatorio Globale sui Diritti Umani — chiamato anche Magnitsky Act europeo — approvato lo scorso dicembre, l’Ue ha sanzionato quattro funzionari del Partito comunista cinese implicati direttamente in responsabilità sul trattamento della minoranza uigura nello Xinjiang. Le persone indicate sono Zhu Hailun, Wang Junzheng, Wang Mingshan e Chen Mingguo: le accuse variano dall’indottrinamento forzato e in larga scala di cittadini dell’etnia alla violazione della libertà di religione.
In tutta risposta, Pechino ha individuato, sanzionandoli, 5 membri del Parlamento europeo, appartenenti alla commissione per i diritti umani: Reinhard Butikofer, Michael Gahler, Raphael Glucksmann, Ilhan Kyuchyuk e Miriam Lexmann più Adrian Zenz, studioso e autore di un report sugli abusi contro le minoranze in Tibet e nello Xinjiang.
Come scritto da eastwest nel mese di marzo, già quello fu un primo segnale di complessità nella ratifica dell’accordo: da una parte l’Ue che segnalava le difficoltà nel procedere se la Cina non avesse modificato il suo atteggiamento sul fronte dei diritti umani; dall’altra, la Repubblica popolare che non ha rispettato l’impegno sulle direttive dell’Organizzazione per il Lavoro delle Nazioni Unite, in aperto contrasto proprio con quanto in atto nella regione dello Xinjiang.
Il cambio nel panorama internazionale
Alla situazione si aggiunge il prossimo addio alla scena politica di Angela Merkel, che ha spinto in prima persona per la sottoscrizione dell’accordo. Recentemente, nel corso del sesto round delle consultazioni inter-governamentali tra Cina e Germania, la Cancelliera ha espresso direttamente a Li Keqiang, Primo Ministro cinese, la speranza che il Comprehensive Agreement on Investment entri in vigore il più presto possibile.
Ma ciò, evidentemente, non avverrà anche a causa di una ritrovata disciplina sul fronte occidentale. Dall’arrivo di Joe Biden alla Casa Bianca, il mantenimento della rotta espressa da Donald Trump nei confronti della Cina insieme al nuovo interesse di Washington per i diritti umani, la causa multilaterale e per l’Unione europea, hanno portato a un rinnovato rafforzamento dell’asse Ue-Usa, insieme agli altri Paesi del contesto Atlantico, fino ad arrivare a Giappone e Australia. Obiettivo primario: il contenimento della Cina. A scapito, in questo caso, degli accordi commerciali e delle potenzialità per le imprese europee.
Il Commissario al Commercio Dombrovskis lamenta le sanzioni cinesi contro gli eurodeputati: “La ratifica non è separata dall’evolversi delle relazioni”
Arriva una doccia freddissima sul Comprehensive Agreement on Investment, l’accordo commerciale tra Ue e Cina che ha visto la luce a fine 2020. La ratifica del patto è ora messa in discussione dalla stessa Commissione, prima come indiscrezioni, ora con l’ufficialità delle parole del Commissario al Commercio Valdis Dombrovskis. L’esponente lettone ha dichiarato che, per il momento, viste le reciproche sanzioni tra Bruxelles e Pechino, il clima non è favorevole per una simile misura.
Quali sanzioni?
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica