A 30 anni dal genocidio del 1994, il Rwanda viene acclamato a livello internazionale come una delle principali success stories africane. Quella guidata da Paul Kagame, però, è a tutti gli effetti una dittatura, legittimata da elezioni a cui sono ammessi solo i partiti alleati con il regime.
Kagame ha vinto le elezioni di lunedì 15 luglio con oltre il 99% dei voti, il suo migliore risultato dal 2003, quando ha ottenuto il suo primo mandato. E’ alla guida del Rwanda da 30 anni e sembra continuare a godere di un consenso popolare enorme nonostante la dura repressione dei suoi oppositori.
Il Rwanda riceverà notevoli finanziamenti in cambio della propria disponibilità: al governo di Kigali sono stati già stanziati 240 milioni di sterline, che coprono parte delle spese legate alle persone deportate ma che finanziano anche lo sviluppo del Paese.
Il piano prevede 146 milioni di dollari al Ruanda per accogliere i richiedenti asilo sbarcati nel Regno Unito. UNHCR lo definisce una “messa al bando del diritto d’asilo politico”
In Ruanda da una settimana si registrano più di 800 casi Covid al giorno. Il programma Covax non basta; va rivolto un appello agli Stati più avanzati, a partire da Usa, Europa e Giappone
La missione diplomatica di Macron rappresenta la tappa finale della normalizzazione dei rapporti con il Ruanda. In programma, il vertice Africa-Francia il prossimo ottobre