L’Assemblea Nazionale ha votato sabato a favore dell’impeachment del presidente Yoon Suk-yeol. La Corea del Sud, dopo aver salvato il proprio sistema democratico, entra in una fase di grande incertezza. Le conseguenze possono essere notevoli anche sul piano internazionale.
Una settimana di follia a Seul: il presidente Yoon Suk-yeol dichiara la legge marziale, l’esercito prende d’assalto l’Assemblea nazionale, media ed editori vengono posti sotto controllo. Si pensa a un deepfake. Poi, immense proteste di gente infuriata hanno riempito le strade.
Washington avrebbe indicato a Lai che l’unica opzione erano le isole del Pacifico. Andare alle Hawaii è considerato infatti meno sensibile di una visita negli Usa continentali, ma quasi certamente la Cina risponderà con nuove esercitazioni militari al ritorno di Lai il 6 dicembre.
La Corea del Nord riceve sistemi anti missile russi dopo l’invio dei soldati contro l’Ucraina, mentre una nomina di Trump potrebbe aprire un canale di dialogo con KimJong-un
Xi Jinping domina il summit APEC di Lima, tra avvertimenti anti protezionismo trumpiano e accordi commerciali. La Cina è il primo partner commerciale del Perù e il secondo dell’America Latina.
Una figura rilevante nel dialogo potrebbe essere Elon Musk, quasi presidente-ombra durante la campagna elettorale e apparentemente molto influente nel circolo di Trump. Musk ha enormi interessi in Cina e si è più volte espresso a favore delle rivendicazioni di Pechino su Taiwan
A prescindere dai brogli denunciati, le elezioni hanno mostrato come il piccolo stato del Caucaso sia spaccato in due e Sogno Georgiano continua a mantenere un certo appoggio da parte della popolazione.
Dopo le ultime esercitazioni militari cinesi, il presidente taiwanese Lai Ching-te propone un nuovo “consenso” con Pechino ma contemporaneamente Taipei rafforza le proprie difese e acquista mille droni killer dagli Stati Uniti.
Annunciate una serie di misure di stimolo, ma Pechino sa che le esigenze immediate in parte confliggono con quelle di lungo termine, che includono l’obiettivo di trasformare la Cina da fabbrica del mondo a società di consumi e autosufficiente a livello tecnologico.
Primi vertici internazionali sulla situazione in Myanmar: ai colloqui in Indonesia sono presenti ASEAN, Ue, il governo ombra di unità nazionale del Myanmar e l’Onu. Segnali diplomatici anche dal summit nel Laos: si cerca di accelerare sul consenso raggiunto nel 2021 per la tregua, ma mai messo in pratica dalle autorità birmane.