Un terremoto 7.6 con allerta tsunami e un attentato terroristico durante la celebrazione di una messa cattolica. Si teme l’inizio di un nuovo periodo di turbolenze nell’isola di Mindanao, regione con forte presenza musulmana e teatro di scontri armati con gruppi islamisti affiliati all’Isis.
Nel corso del colloquio di Busan i tre ministri degli Esteri hanno concordato di far progredire la cooperazione in sei aree, tra cui la sicurezza, l’economia e la tecnologia, e di preparare il prossimo vertice trilaterale dei leader dei tre giganti dell’Asia orientale
Dall’accordo, o mancato accordo, nell’opposizione dipende molto del possibile risultato alle urne del 13 gennaio. E del futuro dei rapporti intrastretto tra Taipei e Pechino, con importanti riflessi sulle relazioni tra Stati Uniti e Cina.
Lo scorso 4 novembre un cittadino cinese è stato ucciso e altri feriti da colpi dell’artiglieria birmana finiti oltre il confine tra i due Stati: Naiban, la città cinese di confine, è stata evacuata. La guerra civile birmana, che dura da quasi tre anni, appare attualmente fuori controllo.
Xi Jinping riunisce a porte chiuse i principali leader cinesi con l’obiettivo di dare una direzione precisa allo sviluppo finanziario dei prossimi 5 anni, in un momento in cui la crescita economica della Cina sembra aver rallentato il passo.
La regione, a maggioranza musulmana, è cruciale per la strategia di Mosca di attirare consenso politico e investimenti dal mondo musulmano. Circa il 12-15% della popolazione russa totale (il 20% secondo stime non ufficiali) è costituito da musulmani autoctoni.
A Taiwan si vota il 13 gennaio. In attesa delle elezioni presidenziali forse più importanti del 2024 insieme a quelle per la Casa Bianca, si assiste a colpi aziendali con risvolti politici dal triangolo Cina/Usa/Taiwan.
Questa edizione è popolata soprattutto da figure dei Paesi emergenti e in via di sviluppo più che dei Paesi occidentali, tranne rare eccezioni. Una Via della Seta a due velocità: una con sempre più ostacoli in Occidente, l’altra più spedita nel Sud globale.
Il 17 e 18 ottobre a Pechino conferenza internazionale che ospiterà capi di Stato e di Governo: pubblicato un white paper per celebrare i traguardi del progetto
Pechino propone il dialogo tra le parti e la creazione di uno Stato palestinese indipendente, criticando l’inattività della comunità internazionale. Preoccupata Taiwan. Nuova Delhi, Tokyo e Seul sono solidali con Israele