Pubblichiamo i nomi dei vincitori del Concorso Eastwest Forum 2017 Le Sfide Digitali: Maud Barret, per la borsa di Studio Universitaria Luigi Sgambato, per la borsa di studio per la iOS Developer Academy Mariachiara Boldrini, per lo stage ECFR Andrea Ruggiero, per lo stage Value Transformation System – IBM Francesco Aperuta, per lo stage CAPGEMINI Fiorella Spizzuoco, per lo stage Eastwest Magazine e Eastwest.eu Per i vincitori degli stage: In caso di rinuncia, il premio passa al classificato successivo.
Le rivelazioni di Snowden hanno portato alla luce quello che si immaginava già da tempo: i servizi segreti americani e francesi, ma probabilmente anche quelli di altri paesi sorvegliano il traffico dati dei cittadini americani ed europei.È anche prevedibile che gli USA cerchino di ottenere informazioni sui paesi e sulle imprese europee. La Germania è ormai una grande potenza economica che intrattiene buoni rapporti con la Russia e che si è rifiutata di partecipare alle operazioni in Iraq. Quindi non sorprendono i tentativi degli Stati Uniti di controllare cittadini, ambasciate ed organi dell’ Unione Europea. Tuttavia se fosse confermato che gli USA siano riusciti a controllare l’ambasciata italiana, gli organi della UE a Bruxelles ed anche la BCE, si tratterebbe di un grave insuccesso per le intelligence dei paesi europei.Infatti i servizi di intelligence dovrebbero essere in grado di assicurare l’inviolabilità delle sedi diplomatiche e dei servizi informatici degli enti pubblici dello stato a cui appartengono.Considerando la guerra informatica tra Stati Uniti e Cina ed i probabili tentativi di spionaggio cinesi ai danni dei paesi UE, si pone sempre più la necessità di organizzare un servizio segreto europeo con lo scopo di proteggere l’UE dai tentativi di spionaggio e dalle manovre speculative di enti pubblici e privati.
L’Inghilterra appare eternamente incerta sulla prospettiva europea: entrare o non entrare? Un gioco – spiega l’ex ambasciatore Sergio Romano – cominciato molti anni fa, quando De Gaulle pensava alla “grande Francia”. Ma l’Europa a 25 può ancora permettersi il lussodi una opposizione interna in grado di catalizzare scontenti e cattivi umori? A volte bisogna toccare il fondo per risalire. E se la Costituzione venisse bocciata…
Per la vecchia Europa, stretta tra il dinamismo tecnologico nord-americano e giapponese e l’aggressività competitiva dell’Asia orientale e della Cina, l’allargamento rappresenta una partita aperta di lungo respiro e di grandi potenzialità. Vanno liberate risorse umane e imprenditoriali, mobilitati nuovi capitali, formulati nuovi progetti, trovate soluzioni lungimiranti per uno storico processo di integrazione.
L’adesione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca alla moneta unica veniva data per molto probabile nel 2006-2007. Ma le attuali curve dei rendimenti dimostrano che l’attesa sarà molto più lunga. Con il che si determinerà nei fatti quella situazione di “doppia velocità“ inizialmente giudicata come negativa, ma che oggi sembra riscuotere vari consensi.
La convergenza reale prosegue dopo l’allargamento. Il rischio Paese va diminuendo. L’effetto leva sui consumi e sulle esportazioni si sta concretizzando. E i fondi di sviluppo strutturale aiutano a finanziare il deficit di parte corrente. Infine, il boom di richieste di mutui e carte di credito sta a dimostrare che…
A nove anni dalla fine della guerra, la Bosnia-Erzegovina sta lentamente superando, anche grazie al sostegno della comunità internazionale, divisioni e tensioni. Una forte spinta alla riunificazione e al rafforzamento degli organi centrali sta venendo dal settore privato. E specialmente da quello bancario che, anche grazie all’arrivo di grandi gruppi internazionali, sta decollando rapidamente. Come dimostra anche l’ultima operazione tra Zagrebacka banka (Mostar) e Universal banka (Sarajevo).
Leszek Balcerowicz, governatore della Banca Centrale di Polonia, ricorda che i nuovi dieci partner europei partivano da livelli di debito pubblico e inflazione impressionanti e che sono ormai quasi riusciti ad allinearsi ai vecchi Paesi membri. Quanto alle opportunità offerte dall’allargamento, afferma che l’Europa ridurrà dello 0,5% il costo del capitale netto e dell’1,1% il costo del finanziamento del debito d’impresa.