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Europa

Albione? Non sarà perfida ma opportunista sì

L’Inghilterra appare eternamente incerta sulla prospettiva europea: entrare o non entrare? Un gioco – spiega l’ex ambasciatore Sergio Romano – cominciato molti anni fa, quando De Gaulle pensava alla “grande Francia”. Ma l’Europa a 25 può ancora permettersi il lussodi una opposizione interna in grado di catalizzare scontenti e cattivi umori? A volte bisogna toccare il fondo per risalire. E se la Costituzione venisse bocciata…

Mercati e competizione per l’industria europea

Per la vecchia Europa, stretta tra il dinamismo tecnologico nord-americano e giapponese e l’aggressività competitiva dell’Asia orientale e della Cina, l’allargamento rappresenta una partita aperta di lungo respiro e di grandi potenzialità. Vanno liberate risorse umane e imprenditoriali, mobilitati nuovi capitali, formulati nuovi progetti, trovate soluzioni lungimiranti per uno storico processo di integrazione.

Ma la moneta unica è un obiettivo lontano

L’adesione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca alla moneta unica veniva data per molto probabile nel 2006-2007. Ma le attuali curve dei rendimenti dimostrano che l’attesa sarà molto più lunga. Con il che si determinerà nei fatti quella situazione di “doppia velocità“ inizialmente giudicata come negativa, ma che oggi sembra riscuotere vari consensi.

Scommettere sui Bond della nuova Europa?

La convergenza reale prosegue dopo l’allargamento. Il rischio Paese va diminuendo. L’effetto leva sui consumi e sulle esportazioni si sta concretizzando. E i fondi di sviluppo strutturale aiutano a finanziare il deficit di parte corrente. Infine, il boom di richieste di mutui e carte di credito sta a dimostrare che…

Non ho dubbi: riusciremo ad agganciare l’Euro

Leszek Balcerowicz, governatore della Banca Centrale di Polonia, ricorda che i nuovi dieci partner europei partivano da livelli di debito pubblico e inflazione impressionanti e che sono ormai quasi riusciti ad allinearsi ai vecchi Paesi membri. Quanto alle opportunità offerte dall’allargamento, afferma che l’Europa ridurrà dello 0,5% il costo del capitale netto e dell’1,1% il costo del finanziamento del debito d’impresa.

Così la Bosnia ricostruisce l’unità rilanciando le fusioni in banca

A nove anni dalla fine della guerra, la Bosnia-Erzegovina sta lentamente superando, anche grazie al sostegno della comunità internazionale, divisioni e tensioni. Una forte spinta alla riunificazione e al rafforzamento degli organi centrali sta venendo dal settore privato. E specialmente da quello bancario che, anche grazie all’arrivo di grandi gruppi internazionali, sta decollando rapidamente. Come dimostra anche l’ultima operazione tra Zagrebacka banka (Mostar) e Universal banka (Sarajevo).

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